Nessuna Marcia, staranno fermi, la Catena della pace sarà immobile
di Morena Zingales
Nessuna Marcia, staranno fermi. E’ la Marcia della pace di quest’anno che si chiamerà Catena della Pace. Saranno fermi in 4 punti statici: a Perugia, a Bastia Umbra, a Santa Maria Degli Angeli e ad Assisi. Formeranno delle catene lunghe qualche chilometro: a Perugia lungo la via San Girolamo, a Bastia tra piazza Mazzini e via Roma, a Santa Maria Degli Angeli da piazza Garibaldi fino all’ ingresso di Assisi. Una lunga catena uniti e allo stesso tempo distanziati con mascherine obbligatorie per rispettare le norme anti-covid.
Il programma “3 Giorni per la pace e per la cura” e della Catena Umana della pace e della fraternità PerugiAssisi di domenica 11 ottobre è stato presentato questa mattina in provincia a Perugia. Alla Conferenza stampa sono intervenuti: Luciano Bacchetta, Presidente della Provincia di Perugia; Flavio Lotti, Comitato Promotore Marcia PerugiAssisi; p. Antonello Fanelli del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi; p. Enzo Fortunato, Direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi; Simone Pettirossi, Assessore del Comune di Assisi; i giovani partecipanti alla Settimana della Pace in corso a Perugia e i rappresentanti delle associazioni aderenti alla Catena Umana.
“Domenica 11 ottobre, ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore del comitato promotore, formeremo, da Perugia ad Assisi, una Catena Umana per la pace e la fraternità. Una catena di donne e uomini che vogliono e credono nella pace e perciò sono disponibili a fare un grande sforzo anche di fronte alle difficoltà legate al coronavirus”.
“Sarà una manifestazione sicura per aiutare chi vive nell’insicurezza, continua Lotti. Sarà un gesto di grande civiltà e responsabilità! Staremo fermi, distanti ogni due metri, per prenderci cura gli uni degli altri, evitare altri contagi e rispettare le regole anticovid.
Staremo fermi per smuovere le coscienze di chi non vuol né vedere né sentire. Staremo fermi per difendere i principi e i valori in cui crediamo che sono iscritti nella nostra Costituzione e nelle fondamenta dell’Unione Europea, nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nella Carta dell’Onu”.
Domenica 11 ottobre dobbiamo unire le nostre voci per far sentire quelle dei più deboli e vulnerabili, dei nostri anziani, di chi sta lottando contro le malattie, di chi sta perdendo i propri cari senza poter essere loro vicino, di chi è solo, senza lavoro, senza protezione, di chi si trova in difficoltà economiche, di chi si sente smarrito, di quella vasta umanità sofferente che implora la nostra attenzione e il nostro aiuto, di chi non ha né mascherine, né disinfettanti, di chi è privato di qualunque cura.
Domenica 11 ottobre vogliamo dare voce ai bambini e alle bambine, alle donne, agli uomini, alle persone con disabilità, a quelle torturate dal morso della fame e dalle malattie, abbandonate sotto le bombe e l’occupazione militare, nelle mani di dittatori, sfruttatori, carnefici senza coscienza e senza pietà. A tutte le persone che sono in fuga dalle guerre, dall’oppressione, dalla fame e dai cambiamenti climatici, a tutti gli esclusi e gli impoveriti da un’economia che continua a uccidere e distruggere. A tutti i difensori dei diritti umani e ai giornalisti che sono minacciati, perseguitati, torturati e ammazzati per il loro impegno civile, dentro e fuori il nostro paese.
Domenica 11 ottobre diremo chiaro e forte che è tempo di fare pace e di prenderci cura gli uni degli altri e tutti assieme della terra in cui viviamo.
Sarà un nuovo modo per ringraziare chi sta facendo la propria parte per cambiare le cose che non vanno, dentro e fuori le istituzioni, nel piccolo e nel grande, chi si sta prendendo cura dei malati e dei bisognosi senza distinzioni e disuguaglianze, della nostra salute e della nostra sicurezza, chi lavora mettendo a rischio la propria vita, chi deve prendere le decisioni più difficili.
Per partecipare è necessario iscriversi sul sito
www.perugiassisi.org
Successivamente i partecipanti riceveranno l’indicazione del luogo dove recarsi.
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