Flash mob per riportare a casa Riccardo Capecchi, bloccato in Perù

Flash mob per riportare a casa Riccardo Capecchi, bloccato in Perù

Tre anni e ancora su Riccardo Capecchi la giustizia peruviana non ha formulato un’accusa ufficiale. Eppure Riccardo Capecchi è ancora a Lima, impantanato in una vicenda giudiziaria che riguarda un traffico di droga di cui lui si è sempre dichiarato ignaro.

“Vogliamo chiarezza e certezze – dice Brancaleoni -, sono quasi 3 anni che ci prendono e lo prendono in giro, senza un’accusa ad oggi, ancora non sappiamo se verrà rinviato a giudizio, dopo 3 anni senza un’accusa se non di aver avuto un’auto noleggiata a nome suo che è stata ritrovata fuori dal suo albergo, senza nessuna traccia di stupefacente. Vogliamo proporre un braccialetto che vorremmo consegnare incontrando il premier, personalmente a Città della Pieve, a tutti ii Parlamentari e Senatori Umbri al Presidente del Consiglio Regionale a tutti i consiglieri Regionali a tutti a tutti i Sindaci del Trasimeno ed a tutti consiglieri Comunali di tutto il Trasimeno”.

E poi ancora: “Abbiamo deciso anche di stare vicino a chi sta soffrendo in questo momento, infatti il 20% del ricavato dell’iniziativa verrà donato alla Caritas per l’aiuto ai Bambini Orfani Ucraini. Come presidente del Comitato indosserò il braccialetto e lo toglierò solo il giorno in cui riabbraccerò Riccardo davanti al nostro Municipio, accolto da tutta la popolazione”.

Appuntamento sabato 26 marzo ore 17 per un Flash MOB che verrà fotografato con il drone e la foto allegata insieme al braccialetto che sarà inviato a tutti, per chiedere semplicemente Verità su Riccardo.

Il Ricavato dell’iniziativa, che partirà ora, si concluderà al rientro a casa di Riccardo.

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