Andrea Radicchi Confermato Responsabile Regionale di Legacoop Umbria

Assemblea Legacoop Agroalimentare: Analisi e Prospettive per l'Umbria

Andrea Radicchi Confermato Responsabile Legacoop Umbria

Andrea Radicchi Confermato Responsabile Regionale di Legacoop Umbria

Si è svolta presso l’Hotel Giò di Perugia l’assemblea delle cooperative di Legacoop Agroalimentare Umbria, intitolata “Generazione Futuro” – Filiere Cooperative Sostenibili. Durante l’incontro, Andrea Radicchi è stato confermato nel ruolo di responsabile regionale del Dipartimento, a pochi giorni dal congresso nazionale di Legacoop Agroalimentare che avrà luogo il 2-3 ottobre 2024 a Roma.

Oltre all’elezione degli organi regionali che parteciperanno al congresso nazionale, l’assemblea ha avuto come obiettivo quello di promuovere un dibattito interno sulle prospettive e le idee per rafforzare e sviluppare il settore agroalimentare umbro. È emersa una valutazione positiva del comparto regionale, che fornisce una panoramica dettagliata della situazione attuale e delle sfide future del settore agricolo.

Il valore totale della produzione delle cooperative agroalimentari associate a Legacoop ammonta a 220 milioni di euro, con più di 4600 soci e circa 700 occupati, supportati da un capitale sociale di 9 milioni di euro. Le cooperative della regione si distinguono nei settori cerealico, zootecnico, lattiero-caseario, tabacchicolo e olivicolo, e sono riconosciute come punti di riferimento anche per l’Italia centrale.

I dati presentati durante l’assemblea indicano che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, tra cui pandemia, aumento dei costi energetici, materie prime e inflazione, le cooperative hanno mantenuto una buona solidità. Tuttavia, il settore presenta diverse debolezze strutturali, tra cui la ridotta dimensione aziendale, l’invecchiamento della forza lavoro e il limitato accesso all’innovazione. Il difficile accesso al credito rappresenta un ulteriore ostacolo per lo sviluppo, soprattutto in un contesto di incremento dei costi di produzione.

Negli ultimi venti anni, l’Umbria ha visto una riduzione del 25% nel numero di aziende agricole, con una contrazione della superficie agricola utilizzata (SAU) del 9,7%, superando la media delle altre regioni dell’Italia Mediana. La dimensione media delle aziende, con una SAU di 10,9 ettari, è inferiore alla media nazionale di 11,1 ettari. La percentuale di aziende individuali o familiari rimane significativa, rappresentando circa il 63% della SAU, mentre oltre un quarto della superficie è gestito da società di persone e il 6% da società di capitali.

Il comparto agricolo umbro si caratterizza per una scarsa partecipazione di donne e giovani, con oltre il 70% dei titolari di aziende agricole di sesso maschile. La maggior parte degli imprenditori agricoli è di età avanzata, con il 37,2% tra 60 e 74 anni e il 62,4% che include coloro con più di 75 anni. Il livello di istruzione dei capi azienda è generalmente modesto, con circa il 49% con licenza media e solo il 13% laureati, sebbene questo dato sia in crescita.

Andrea Radicchi ha sottolineato l’importanza di un ricambio generazionale per affrontare le sfide future. Ha esortato a concentrarsi su aspetti strategici quali indipendenza energetica, innovazione, digitalizzazione, mercati globali, e formazione. Le agroenergie sono considerate fondamentali per diversificare le fonti di approvvigionamento e contribuire alla sostenibilità, mentre l’innovazione tecnologica, come l’Agricoltura di Precisione, Big Data, Intelligenza Artificiale, Blockchain e Robotica, è vista come cruciale per migliorare l’efficienza e la resilienza del settore.

Per competere sui mercati globali, le aziende umbre devono puntare su aggregazioni che garantiscano maggiore forza contrattuale. Il ricambio generazionale e l’accesso al credito sono aspetti essenziali, insieme all’investimento nella formazione e nella collaborazione con istituzioni e centri di ricerca per promuovere progetti di ricerca applicata.

Radicchi ha concluso con un appello all’impegno collettivo per garantire un futuro sostenibile per il settore agricolo umbro, sottolineando la necessità di collaborazione tra Europa, governo nazionale e regionale per creare un ambiente favorevole allo sviluppo economico e sostenibile dell’agricoltura.

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