
Stop AstraZeneca, in Umbria vaccino Pfizer agli estremamente vulnerabili?
Ridurre ulteriormente le scorte anche di Pfizer e cominciare da aprile a vaccinare gli estremamente vulnerabili. E’ quanto potrebbe decidere la Regione Umbria, possibilità ancora al vaglio, in seguito allo stop ’precauzionale’ di Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) alla somministrazione del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale.
La Regione Umbria ha, infatti, sospeso tutte le somministrazioni del vaccino AstraZeneca. Il Commissario Straordinario regionale per l’emergenza Coronavirus, Massimo D’Angelo, ha immediatamente informato i referenti dei Punti vaccinali territoriali ed ospedalieri e dato mandato a Umbria Salute e Umbria Digitale di inviare tempestivamente messaggi SMS e/o mail a tutti i prenotati con AstraZeneca per domani e dopodomani, comunicando di non presentarsi per la vaccinazione.
La Regione ha segnalato 110 casi avversi alla farmacovigilanza su oltre 31mila dosi, ma si tratta – scrive oggi la Nazione Umbria – quasi esclusivamente di reazioni lievi alle somministrazioni, come febbre, mal di testa e spossatezza le reazioni più comuni. Qualcuno che ha ricevuto la prima dose è stato ricoverato in ospedale per ulteriori controlli.
Le prenotazioni, da venerdì, quando è stato bloccato e sequestrato dai Nas il lotto ABV2856, sono crollate verso il basso e la campagna aveva subìto una battuta d’arresto. Molti di quelli che avevano prenotato hanno disdetto la prenotazione e rinunciato al vaccino.
Nessun vaccino AstraZeneca “buttato” in Umbria in seguito alle mancate adesioni registrate negli ultimi giorni. Lo ha assicurato il commissario regionale per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, spiegando che per le sue caratteristiche “si conserva per sei mesi”. “Questo tipo di vaccino – ha sottolineato ancora D’Angelo – non ha bisogno di congelazione in quanto la conservazione avviene in frigorifero a una temperatura compresa tra 2 e otto gradi”. Il commissario ha comunicato inoltre, che “per proseguire in modo celere la campagna di vaccinazioni, si stanno valutando nuove strategie sulla base del piano nazionale che ha modificato alcune priorità”.
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