Stefania Proietti richiama pace e speranza alla Festa di San Francesco

Il sindaco di Assisi interviene alla Basilica parlando di pace e impegno civico

Stefania Proietti richiama pace e speranza alla Festa di San Francesco 

Stefania Proietti richiama pace e speranza alla Festa di San Francesco

Stefania Proietti – In occasione della Festa di San Francesco, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha tenuto un discorso dalla Loggia della Basilica, rivolgendosi ai partecipanti e alle autorità presenti, sottolineando il significato della pace e dell’impegno civico. Proietti ha aperto il suo intervento ringraziando i rappresentanti delle regioni italiane e i presenti per la loro partecipazione, dichiarando: “Oggi rappresentate l’Italia intera, unita in fratellanza e poesia”. Ha poi espresso la gratitudine della città di Assisi, profondamente legata alla figura di San Francesco, per l’abbraccio simbolico offerto dalle autorità civili e religiose.

Nel corso del suo discorso, il sindaco ha richiamato l’importanza della speranza e della responsabilità collettiva, citando due figure significative della storia della città: Arnaldo Fortini e Giorgio Lapira, entrambi ex sindaci di Assisi. Proietti ha descritto Fortini come un simbolo del passaggio tra epoche, essendo stato sindaco durante il settimo centenario della morte di San Francesco. Ha ricordato una delle sue riflessioni più celebri: “Il mondo non troverà pace finché non riuscirà a recuperare la pace stessa”, un concetto che Proietti ha collegato alla situazione attuale, evidenziando come sia essenziale lavorare insieme per un futuro migliore.

Successivamente, il sindaco ha citato Giorgio Lapira, un altro sindaco di grande rilevanza, noto per il suo impegno umanitario e politico. Proietti ha sottolineato le parole di Lapira, secondo cui “l’impegno politico non è una cosa negativa, ma un impegno di umanità”. Lapira, spesso presente ad Assisi in momenti di preghiera, era convinto che fosse possibile trasformare le risorse destinate alla guerra in strumenti di pace. Proietti ha ripreso questa visione, affermando: “Dobbiamo trasformare le bombe in strumenti di pace, i missili di guerra in astronavi di speranza”. Questo messaggio di riconversione delle energie e delle risorse è stato il punto focale del discorso, con un invito a tutti i sindaci presenti a farsi promotori della pace nelle proprie comunità.

Nelle parole conclusive del suo intervento, Proietti ha esortato i partecipanti a tornare nelle proprie città come “sindaci di pace”, impegnati a trasformare la società e a lavorare per un futuro più giusto e pacifico.

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