Stefania Proietti alle elezioni avrei fatto la Giovanna d’Arco contro Salvini

Ho parlato con il Santo Padre e mi ha fatto capire che ho fatto la scelta giusta

Stefania Proietti alle elezioni avrei fatto la Giovanna d'Arco conto Salvini
Foto del Movimento Cinque Stelle

Stefania Proietti alle elezioni avrei fatto la Giovanna d’Arco contro Salvini

«Ho parlato con il Santo Padre e mi ha fatto capire che ho fatto la scelta giusta a rimanere sindaca mi ha detto: “Hai ancora tanto da fare’”», sono le parole di Stefania Proietti riportate da Il Fatto Quotidiano di questa mattina, in una intervista a firma di Giacomo Salvini. Il giornalista chiede alla sindaca di Assisi: “Senza il veto del Pd, ora lei sarebbe in corsa per la Regione”.

“Economy of Francesco”, l’evento che tra un anno riunirà ad Assisi premi Nobel dell’Economia, ricercatori e cattolici da tutto il mondo.

«Sì, ma col senno di poi – risponde la Sindaca – devo dire che mi hanno fatto un favore: avrei dovuto scegliere tra la città più bella del mondo e la Regione Umbria. Sarebbe stato bello essere la Giovanna d’Arco contro Salvini ma la mia città è più importante. Il paradosso è che i dem la appoggiano in Comune ma poi non la vogliono alla Regione». 

La sindaca di Assisi dice anche di non essere rimasta delusa in quanto continua a fare il “lavoro che amo” e poi attacca Zingaretti: «Con me non si è comportato bene: Zingaretti non si è mai fatto né vedere né sentire mentre il veto su di me l’ho appreso dalle dichiarazioni del commissario Walter Verini ai giornali. Non proprio un grande stile. I motivi per cui non mi sostenevano, poi, erano abbastanza assurdi».

Insomma  il Pd l’appoggia in Comune ma non in Regione, strano no, o c’è altro?.

Ma lei, come riporta il Fatto, dice che: “Sarebbe stato bello essere la Giovanna d’Arco contro Salvini ma la mia città è più importante“. E gli argomenti per “fermarla“, secondo quanto scrive Salvini (Il Fatto) erano di questo tenore, profilo “inferiore al candidato Andrea Fora e che non ha buoni rapporti con gli altri sindaci umbri”.

A questo, posto come domanda da Il Fatto Quotidiano, Stefania Proietti risponde che: «La prima è un’affermazione e pericolosa, soprattutto per un partito di sinistra: non candidare una donna perché “inferiore” a un uomo è una motivazione sessista che si commenta da sola. La seconda, invece, è completamente falsa: molti sindaci di centrosinistra mi hanno sostenuta fino a ieri, mentre ho buonissimi rapporti anche con quelli di centrodestra, come il sindaco di Perugia Andrea Romizi».

Proietti dice anche che non l’hanno voluta, quelli del Pd, anche perché sempre “troppo libera per loro

«Sono una candidata civica – dice la sindaca – e sono libera da qualunque giochetto politico. Posso andare a casa anche domani mattina, ho un lavoro da docente universitaria che mi aspetta».

Posizioni che non sono piaciute. Il M5S e Di Maio invece hanno insistito sul suo nome.

«Sono stata onorata che abbiano pensato a me – ha detto al giornalista – anche se non ero una di loro. Se un movimento che ti fa opposizione, poi ti chiede di candidarti vuol dire che in questi anni ho lavorato bene»

Francesca Di Maolo chi l’ha proposta?

Si dice che lei, per sbloccare la trattativa, abbia proposto Francesca Di Maolo, che però poi ha rifiutato. Vi siete s e n t i te? Chiede Giacomo Salvni.

«Siamo amiche da una vita – risponde Proietti – e abbiamo vissuto insieme questa vicenda. Con lo stesso esito: lei vuole continuare a occuparsi di ragazzi in difficoltà, io a fare la sindaca. La sua però sarebbe stata una candidatura eccezionale».

Proietti in chiusura di articolo, come riportato sulla versione cartacea de Il Fatto Quotidiano, dice che sosterrà Vincenzo Bianconi, che nelle ultime ore è diventato il candidato del “patto civico”.

«Certo, convintamente, perché è un grande imprenditore – dice Stefania Proietti – che ha un vantaggio rispetto alla candidata leghista: dentro di lui ha il fuoco della sua terra martoriata dal terremoto e da una ricostruzione che non è mai partita. Scriverò con lui il programma e gli darò dei suggerimenti. Cosa gli chiederà se venisse e l e t to? Lavoro, ambiente e ricostruzione delle zone terremotate. E poi un impegno per la mia città: l’Umbria non può prescindere da Assisi».

 

 

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