Sarah Bistocchi difende l’operato di Costanza Spera e ricorda 1416

Un gesto di correttezza istituzionale nell'ambito dei lavori pubblici

Sarah Bistocchi difende l'operato di Costanza Spera e ricorda 1416
sarah bistocchi

Sarah Bistocchi difende l’operato di Costanza Spera e ricorda 1416

Sarah Bistocchi difende l’operato – C’è un’amministrazione che, in occasione dell’aggiornamento sui lavori di consolidamento della scarpata della strada di Pretola (che nel frattempo è stata regolarmente e finalmente riaperta al traffico veicolare a doppio senso), ritiene di invitare anche l’ex Assessore ai lavori pubblici, di altra parte e di diverso colore politici, che aveva iniziato i lavori, e lo fa “per correttezza istituzionale”.

Sindaco e assessore

Un gesto molto raro quello dell’attuale Assessore Francesco Zuccherini e della Sindaca Vittoria Ferdinandi, per niente scontato, e che qualcosa mi dice che, a parte inverse, non sarebbe stato fatto neanche per sbaglio. Un gesto di cui io mi sento orgogliosa, e che mi fa sentire, ancora una volta, dalla parte giusta della politica.

Contestualmente, la stessa amministrazione, nella persona dell’Assessora Costanza Spera, viene accusata in modo del tutto infondato su un presunto conflitto di interessi che in realtà non esiste. Perché se le accuse dell’opposizione si fondano sul nulla, diventano illazioni. E nel video la Sindaca spiega bene perché.

Tutto questo, più o meno lo hanno capito e se lo ricordano tutti. Non so però se tutti si ricordano che l’attuale opposizione è stata amministrazione fino a tre mesi fa, e per 10 lunghi anni. In questi 10 lunghi anni, ci hanno fatto vedere di tutto e di più, dall’imbarazzante al greve, dall’inopportuno fino all’illegittimo. Anche in termini di conflitto di interessi.

Un esempio su tutti. 1416.
Chi oggi, all’opposizione, si straccia le vesti e urla al conflitto di interessi, qualche anno fa, al governo della città, difendeva una roba che faceva paura e vergogna, per cui il presidente dell’associazione, guarda caso, era anche l’Assessore alla cultura, e il vicepresidente, sempre guarda caso, era anche consigliere comunale. Il che significa che il presidente, in quanto assessore, si stanziava i fondi a bilancio, che poi il vicepresidente, in quanto consigliere comunale, votava in Consiglio. Con questo trucco, fuori dal diritto pubblico e a passo di diritto privato, a Perugia negli anni scorsi sono stati spesi centinaia di migliaia di euro pubblici.

Ma lì, l’allora maggioranza, non solo non ha avuto nulla da dire, ma se ha aperto bocca, lo ha fatto per difendere questa operazione furbetta e in punta di fioretto di diritto privato. Poi a un certo punto si risveglia opposizione, e anche qui forse qualche domanda è da farsi, e allora l’obiettivo diventa la delegittimazione dell’avversario e soprattutto la disinformazione.

Allora, forse, qualcuno deve dire che non si può cambiare idea e posizione su di un macrotema solo a seconda di dove ci si siede sugli scranni. Il senso di rappresentare le Istituzioni, e di fare politica, in fondo, è tutto qui.

1 Commento

  1. si ok, ma in tutta questa illegalità io aggiungerei anche l’ omissione degli atti di ufficio dei consiglieri di minoranza che pur sapendo della condotta illecita, come dicono loro, non hanno fatto evidentemente le opportune segnalazioni alle autorità competenti. Se invece le hanno presentate e le Autorità competenti hanno deciso che fossero fuffa, allora il discorso cambia. Non sono perugino quindi più di tanto non posso giudicare l’operato delle due gestioni Romizi, conosco però il piddinismo generale e me ne tengo abbondantemente alla larga e comunque mi sembra di ricordare cose non troppo edificanti operate dalle giunte consiliari pre Romizi.

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