
Pd su dimissioni Catiuscia Marini valuteremo come votare Gruppo Pd non abbiamo esaurito mandato
“L’evolversi della situazione politica regionale nelle ultime settimane anche a seguito delle indagini della magistratura ci induce a compiere alcune considerazioni oramai non più rinviabili.
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1.Le indagini in corso da parte della magistratura inquirente sulla gestione dei concorsi nel settore sanitario perugino meritano il massimo rispetto e collaborazione mentre si attendono gli esiti istruttori conclusivi. Allo stesso tempo i partiti e le istituzioni non possono rinunciare a svolgere le loro funzioni costituzionalmente riconosciute di rappresentanza degli interessi generali dei cittadini. Potere politico-istituzionale e potere giudiziario sono chiamati al reciproco rispetto nelle rispettive autonomie. In questo quadro qualora si dovessero individuare ,in sede processuale, reati penalmente rilevanti saranno gli stessi imputati eventualmente responsabili a dovervi far fronte in quanto, come è noto, la responsabilità penale è personale.
2. Non è quindi accettabile l’uso politico delle indagini della magistratura che è stato fatto con cinica spregiudicatezza dalla Lega dai Cinquestelle e da Fratelli d’Italia, i cui leader non erano mai venuti a Perugia ,ma invece in queste settimane sono stati tutti presenti. Il loro sciacallaggio politico sulle inchieste come ben sanno è un arma a doppio taglio che non ha mancato di colpire anche loro autorevolissimi dirigenti da Roma a Palermo, dai Salvini ai Di maio.
3. Non è inoltre accettabile una campagna denigratoria e propagandistica che sull’onda delle inchieste fa conoscere in maniera notarile interi faldoni di intercettazioni telefoniche mentre evita di fornire i dati effettivi del funzionamento del sistema sanitario regionale considerato per efficienza , efficacia ed equilibrio finanziario, tra i più avanzati d’Italia.
4. Non è ancora accettabile un giudizio negativo, liquidatorio e sbrigativo, sull’azione di governo del centrosinistra in Umbria nei Comuni ,nelle Province e alla Regione dopo decenni in cui un territorio dall’arretratezza e dal sottosviluppo è passato alla crescita e al benessere economico e sociale.
Ai partiti e alle istituzioni democratico-rappresentativi non mancano naturalmente i temi su cui riflettere e intervenire, ma non certo o solo perché è la magistratura a sollevarci i problemi. E‘ da tempo che il rapporto tra istituzioni e cittadini risulta essere entrato in crisi, in Umbria come in Italia, cosi come nel resto del mondo. Ma non saranno certo le campagne propagandistiche, o quello che è ancora peggio, le sindromi auto lesionistiche a farci fare dei passi in avanti.”
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