Ex Red Zone Casa del Diavolo degrado e abbandono, rischio incendi

Ex discoteca Red Zone Casa del Diavolo degrado e abbandono, rischio incendi

Nei gironi scorsi, i Consiglieri Comunali del Partito Democratico Erika Borghesi e Francesco Zuccherini, sollecitati da alcuni residenti nella zona di Casa del Diavolo, sono andati a visitare i luoghi abbandonati dell’ex discoteca Red Zone, soprattutto per verificare le problematiche legate all’incuria delle aree limitrofe che, in particolare durante la stagione siccitosa e a causa delle presenze non autorizzate che frequentano quell’area, sono a forte rischio di incendio.

Incuria e mancata manutenzione dell’area

E’ un problema questo – affermano i Consiglieri del Pd – che purtroppo riscontriamo anche in altre zone della città, soprattutto concentrate nella zona nord di Perugia, nella quale sono presenti molte aree abbandonate a causa di fallimenti o chiusure di attività”. A causa di questa situazione, come nel caso del Red Zone, i terreni limitrofi sono a forte rischio di incendio per colpa dell’incuria e della mancata manutenzione dell’area, che spetterebbe ai vari curatori che hanno il bene in affidamento.

Regolamento di Polizia Urbana

Nel regolamento di Polizia Urbana è ben specificato, all’art 13, l’obbligo da parte dei proprietari di terreni boscati o cespugliati di tenere sgombra da vegetazione spontanea una fascia di almeno 20 metri dagli insediamenti abitativi – continuano i Consiglieri Borghesi e Zuccherini -, questo al fine di diminuire il rischio di incendi e la proliferazione di ratti, rettili ed insetti.” “Quindi chiediamo alla Giunta e al Sindaco che venga attuato il regolamento comunale, al fine di vigilare in queste aree e, nel caso specifico, di sanzionare e obbligare i proprietari alla pulizia dei propri terreni, per garantire così l’incolumità e la sicurezza delle proprietà dei cittadini che risiedono in queste aree”.

Presenteremo – concludono i Dem – un ordine del giorno apposito per discutere di queste problematiche, anche al fine di modificare il regolamento vigente, prevedendoin maniera esplicita che i fabbricati e i terreni sottoposti ad aste giudiziarie a causa di fallimenti, vengano riconosciuti in questa fattispecie, tramite le varie curatele fallimentari”.

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