
Incontro pubblico “l’Umbria per l’Europa”, la seconda sessione plenaria. Si è svolta stamani, nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia, la seconda sessione plenaria dell’iniziativa “L’Umbria per l’Europa”, incontro pubblico organizzato dall’Assemblea legislativa dell’Umbria in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione pubblica nell’ambito della “Conferenza sul futuro dell’Europa”, che ha dato vita a quattro percorsi partecipativi laboratoriali cui hanno preso parte enti, istituzioni, associazioni, Terzo settore, Università, singoli Comuni, sui temi relativi a lavoro, sviluppo economico, stili di vita e salute, transizione ecologica e sostenibilità ambientale.
La vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ha sottolineato l’importanza del processo di partecipazione messo in atto per questa attività ed ha puntualizzato quali sono le aspettative verso l’Europa emerse dai confronti fra istituzioni e società regionale: l’Umbria vuole essere volano di sviluppo economico; diffondere buone pratiche a cominciare dalla partecipazione; facilitare i processi di semplificazione e sburocratizzazione nonché promuovere in maniera incisiva il processo di digitalizzazione; fare opera di sensibilizzazione massiva sui temi legati alla prevenzione, alla salute, al benessere complessivo e alla sostenibilità; avere attenzione per le categorie più fragili e tutelarne i diritti.
Le parole chiave di questo processo sono unità e integrazione, una integrazione che deve partire dai territori, dalle comunità che gestiscono quotidianamente le problematiche sociali, e la Conferenza può essere la sintesi di ciò che viene fatto sul territorio.
Le linee di indirizzo individuate saranno racchiuse in un documento finale che verrà pubblicato sulla piattaforma della Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui sono già pervenute proposte da altri Paesi che sono state prese in esame. Monica Puel, in qualità di Facilitatrice Senior Percorsi Partecipativi, ha detto che sono state tantissime le proposte presentate dai partecipanti nei due incontri svolti per ciascun laboratorio, il primo per evidenziare le problematiche e il secondo per indicare le strategie.
Andando per titoli (in attesa del documento finale), chiesto un grosso impulso verso la digitalizzazione, non solo per i giovani ma con particolare attenzione anche ai lavoratori in età avanzata, nonché sostegno alla digitalizzazione delle imprese.
Rilevate le difficoltà di accesso al credito specie per le piccole e medie imprese: chiesta la semplificazione delle procedure di accesso ai fondi comunitari, in particolare per le imprese appena costituite. In materia di turismo elaborata una strategia di ampliamento del volume e della tipologia dei turisti attraverso l’analisi di open data e big data, per conoscere le caratteristiche del settore e superare i limiti del turismo regionale, troppo orientato verso quello convenzionale che non apporta un grande contributo economico.
Altro settore chiave quello della sanità, intendendo la salute non solo come assenza di malattia ma anche come approccio fisico, mentale ed anche relazionale, sociale, economico e occupazionale, perché tutti questi aspetti coincidono. Con un occhio di riguardo verso la disabilità: si chiede una strategia integrata che permetta di collegare gli attori del territorio pubblici e privati che si relazionano con la persona disabile ponendo la dovuta attenzione su scuola, famiglie, centri per l’impiego e terzo settore, per creare un percorso personalizzato; nei lavori è stato indicato il software “matrice 3.0”, che serve proprio all’ideazione del percorso individuale, un software on line che è modificabile e permette di creare un database dei servizi riferiti alla singola persona e aggiornare il percorso che la persona segue, partendo da una ricognizione sulle sue aspettative.
È emerso anche che la salute mentale ha invece problematiche diverse e serve una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la comunità rispetto a questa patologia che sconta, oltre il problema sanitario, anche una forma di discriminazione o paura dovuta alla scarsa conoscenza della patologia stessa. Infine, in materia di ambiente, fra le proposte quella di attribuire premialità alle aziende con certificazione ambientale e di sostenere l’economia circolare rafforzando la filiera del riciclo, anche andando oltre quello che già si fa per carta, plastica e vetro.
Chiesti anche interventi formativi per condividere una cultura comune e strumenti comuni. Mauro Zanin, vice coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative, ha fatto notare come gli accadimenti degli ultimi mesi, prima la pandemia e poi anche la guerra, hanno già indotto a una riflessione su basi inedite di come si immagina il futuro dell’Europa. Già diversi parametri imposti a livello economico sono caduti: prima si diceva che non si poteva fare debito, ora i limiti sono superati.
La Conferenza sul futuro dell’Europa si basa su una concezione diversa del cittadino europeo e un futuro connesso strettamente con il futuro delle singole comunità, per costruire una nuova Europa. La Conferenza delle Assemblee legislative ritiene che questo sia uno strumento di sistema per acquisire i vari contributi. Attivata anche una relazione fra Assemblee e Giunte regionali.
La sinergia fra istituzioni e all’interno dell’Unione europea sarà utile anche a evitare che un singolo Paese o il Ministro di un singolo Stato possa smontare linee d’azione condivise, situazione che evidenzia la presenza di zone d’ombra su cui si può intervenire solo con i trattati a tutela di quanto viene deciso.
Il professor Giorgio Repetto dell’Università degli studi di Perugia ha ricordato che i motivi di crisi sono riconducibili non solo alla pandemia e alla guerra ma anche alla Brexit, episodio che ha evidenziato che qualcosa non ha funzionato. La Conferenza sul futuro dell’Europa può essere un riassestamento e anche una grande opportunità per realizzare qualcosa di diverso e più adatto alle esigenze di adesso, serve un’Europa in grado di dare risposte e soluzioni diverse da quelle sperimentate fino a qui. Questo deve essere tradotto in una nuova modalità di intendere il contributo dei cittadini del territorio e delle istituzioni all’Europa.
È intervenuta anche la Presidente della Giunta regionale, la quale non si è limitata ai saluti di rito ma ha voluto sottolineare alcuni temi cruciali: la digitalizzazione sarà un presupposto per risolvere molte delle problematiche attuali; la Regione dovrà risolvere i problemi legati alle infrastrutture e all’isolamento del territorio. Molte opere saranno finanziate con il Pnrr, quindi già entro il 2026 dovranno essere nella fase di rendicontazione, altre saranno finanziate a livello nazionale.
Nel Pnrr c’è un’attenzione particolare agli equilibri territoriali ma è importante guardare oltre il divario, che nessuno nega, fra il nord e il sud: c’è il grande tema dell’Italia Centrale che fa da cerniera al Paese e per il quale serve un’adeguata risposta europea, anche verso le aree disagiate.
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