Una “Vespa special 50” per Papa Francesco, da Città di Castello
Tra gli appassionati in fila per modelli d’epoca e pezzi di ricambio introvabili Luca Cordero di Montezemolo e il nipote di Papa Bergoglio
Il “Center” ufficiale è aperto dai primi anni ’90 da Paolo Palla e dal figlio Giacomo, insieme al suocero Dario Grelli. Le porte delle “due ruote” simbolo della storia in bianco e nero e a colori del made in Italy, si sono spalancate per accogliere personaggi famosi come Luca Cordero di Montezemolo, al quale il compianto Paolo e il figlio Giacomo hanno restaurato ben cinque Vespe, ma anche clienti meno noti al grande pubblico, che però non possono passare inosservati.
Tra questi il nipote di Papa Francesco, Matias Bergoglio, collezionista innamorato della mitica due ruote della Piaggio, che un bel giorno è arrivato direttamente dall’Argentina per acquistare i preziosi componenti sostitutivi che era impossibile trovare altrove. “Proprio in onore del Santo Padre e dell’amicizia che ci lega al nipote e alla sua famiglia abbiamo deciso di personalizzare con il tricolore una vespa special 50 che renderemo ancora più esclusiva con i simboli della pace e dei valori di unità e fratellanza a cui il Papa giustamente ci richiama sempre”, dichiara Giacomo Palla, confermando di voler coinvolgere in questa bellissima iniziativa anche il collega Sergio Sciarpetti, titolare ad Assisi di un museo di grande importanza.
A suggellare il traguardo dei 30 anni di attività è stata nei giorni scorsi l’onorificenza dell’Automotoclub Storico Italiano (A.S.I.), che ha riconosciuto lo Scooter Vintage Museum di Città di Castello tra i più importanti e belli d’Italia, con tanto di targa placcata apposta all’entrata. La collezione tifernate è entrata a far parte dell’elenco di musei e collezioni presenti sull’intero territorio nazionale stilato dalla Commissione Storia e Musei dell’A.S.I., che, con i suoi 285 club federati e i 55 club aderenti, riunisce circa 152.000 appassionati di veicoli storici e rappresenta a livello istituzionale il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali competenti.
Nello Scooter Vintage Museum storie e aneddoti si inseguono tra gli oltre 70 esemplari originali prodotti a partire dal 1947 che sono in vetrina nell’esposizione al civico 10 di via Martiri delle Foibe, nella zona industriale nord di Città di Castello, tra linee delle carrozzerie finemente curate, particolari meccanici e particolarità cromatiche fedelmente restaurate, che rapiscono gli occhi per bellezza e fascino. Modelli che hanno fatto la storia e di grande valore economico, che sono il frutto di un amore infinito per la Vespa e la Lambretta Piaggio coltivato per tutta la vita dal capostipite della famiglia Palla, Paolo, e condiviso sin da giovanissimo dal figlio Giacomo, tecnico provetto con un’esperienza pluriennale nel restauro, che oggi, dopo la scomparsa del padre nel 2006, conduce l’attività in proprio con il supporto di una fitta rete di collaboratori.
Fianco a fianco, gomito a gomito, per anni hanno trascorso giornate infinite a smontare e rimontare modelli di tutte le epoche, guadagnando con la serietà del proprio lavoro la fiducia di clienti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Da una costola dell’officina meccanica non poteva che nascere un museo consacrato a tanta passione. Un’esposizione accogliente luminosa, nella quale è possibile ammirare decine di modelli di Vespa e Lambretta, ma anche una cospicua raccolta di foto e oggetti da collezione, come tabelle d’epoca, insegne pubblicitarie smaltate degli anni ’50, piccoli e grandi gadget legati alla storia degli esemplari della Piaggio.
In continua evoluzione, con pezzi che si aggiungono costantemente per aggiornare e completare la collezione, il museo è meta di tantissimi appassionati, turisti e simpatizzanti della Vespa, che abbinano i soggiorni in città, la visita ai monumenti e alle raccolte d’arte del territorio, a una piacevole parentesi nella storia dello stile italiano. “In questi 30 anni mi sono davvero tolto grandi soddisfazioni e spero di averne ancora moltissime”, sottolinea Giacomo Palla. “Ricordo ancora, come se fosse ieri, quando cominciai a restaurare le mie prime Vespe tra il 1994 e il 1995 – prosegue il titolare dello Scooter Vintage Museum – allora trovare ricambi e pezzi originali era molto difficile, ma non impossibile. Sono entrato nel mondo professionale Piaggio in punta di piedi, rispettando tutti coloro che mi hanno permesso di potermi affermare in Italia e all’estero nel restauro della Vespa d’epoca.
Con l’aiuto di colleghi del settore più importanti e con maggiore esperienza, ho superato tante difficoltà e sono arrivato a gestire una realtà imprenditoriale che oggi è punto di riferimento per tanti appassionati in Italia e nel mondo”. Nell’esprimere la propria riconoscenza “a tutti coloro che mi hanno aiutato ed insegnato in questi 30 anni e, in ultimo, al presidente dell’A.S.I. Alberto Scuro e al presidente della Commissione Storia e Musei Danilo Castellarin che hanno riconosciuto in noi una delle più importanti eccellenze storiche Italiane”, con una vena di commozione Giacomo rivolge il più grande ringraziamento al padre Paolo e al suocero Dario Grelli.
“Insieme abbiamo dato vita a un team perfetto – ricorda – per tanni anni abbiamo curato restauri importanti e impegnativi per clienti italiani e stranieri e con loro, fino al giorno della prematura scomparsa di mio padre, ho potuto davvero nutrirmi dell’amore e della passione per la due ruote più famosa nel mondo, che ora cerco di trasmettere con il mio lavoro”. A consacrare questo punto di riferimento nazionale degli appassionati di Vespa, Lambretta ed altre due ruote introvabili, oggi la visita del sindaco di Citta’ di Castello e dell’assessore al Turismo che hanno assistito ad una “parata” di eccezione di auto storiche ed una rappresentanza del Vespa Club Città di Castello guidata dal Presidente Lazzaro (Lilo) Gaudenzi Fiorucci.
Ad arricchire l’esposizione è una raccolta di gadget, ricambi e accessori, tabelle pubblicitarie, oltre a una bellissima selezione fotografica di Vespa e Lambretta nel cinema anni ’50 e ’60. In vetrina ci sono esemplari molto importanti tra i quali: Vespa 125 Bacchetta anno 1948 (uno dei primi modelli, ancora con cambio a bacchetta, ritrovata in un bosco nelle vicinanze di Cortona e restaurata con un lavoro super impegnativo, ma di grande successo e valore); Vespa “U” (resa scarna negli accessori per contenere il prezzo) oggi introvabile e di gran valore;
Vespe Faro Basso dal 1951 al 1957 tra modelli conservati e restaurati; Vespa 125 del 1951 con il primo cambio a filo (appartenuta a Carlo Romani, tifernate doc per anni responsabile dell’ufficio di collocamento cittadino, che in Vespa fu protagonista di un indimenticabile viaggio in montagna con bagagli e sci documentato da foto e ricordi nel museo); Vespa versione Gran Sport GS 150 del 1957 e GS 160 del 1961; Vespa VL2T Struzzo 150 del 1956; Vespa 150 VB1T del 1958; Vespa versione Super Sport 90 SS (modello con motore punzonato che per tre anni consecutivi partecipò alla famosissima ed ambitissima Milano-Taranto) e Vespa 180 SS del 1964, entrambe modelli introvabili e di valore inestimabile; sidecar Vespa dal 1951 al 1959 in versioni bellissime e affascinanti;
Ape con cassone in legno aperto del 1953, con botticella di vino posteriore e messa in moto a strappo; 2 Ape Calessino per il trasporto di persone e turisti; Vespe 125/150 degli anni ’60 in tutte le versioni; Vespa 50 del 1963 (la prima vespa 50 costruita dalla Piaggio in onore dei ragazzi di 14 anni); Vespa 125 Primavera (Coca Cola), modello introvabile di gran successo tra gli appassionati; Vespa 50 Special prima versione, ancora costruita con tre marce; Vespa PK 50/125 versione S/XL/Automatica e versione V ancora mai immatricolata, acquistata nuova in Piaggio circa 15 anni fa con cassa chiusa; Vespa 125 PX (appartenuta a Paolo Palla); Vespa 125 T5 del 1985 (con cinque travasi, la più veloce con motore 125 mai costruita); Vespa 200 Cosa 1988 (ultima vespa prodotta da Piaggio prima della produzione degli scooter).
Nella sezione dedicata alla Lambretta si trova quasi tutta la collezione al completo del modello: Lambretta 125 B del 1947 scarenata; Lambretta 125 C del 1950 (conservata ancora con il porta bambino in ferro sul manubrio) scarenata; Lambretta 125 LC del 1951 conservata carenata; Lambretta 125 D del 1953 conservata scarenata; Lambretta 125 LD del 1953 conservata carenata; Lambretta 125 E del 1953 conservata con messa in moto ancora a strappo, scarenata; Lambretta 125 F del 1954 conservata con messa in moto trasversale, scarenata; Lambretta 150 LI tutte le versioni 1^/2^/3^ serie, Special, carenate; Lambretta 125 C sidecar; Lambretta Lambro motocarro; Lambretta 48 (il “motorino del prete” con gomme alte ideale per la tonaca); Lambretta 50 De Luxe conservata carenata; Lambretta 50 LUI C.
Tra i motorini 50 leggeri è presente in esposizione tutta la serie Ciao, Boxer e Sì. Tante le curiosità in mostra, come una Vespa 50 Fiori, completamente rivestita con fiori a piacimento del realizzatore; una Vespa rivestita in pelle artigianale di valore inestimabile (realizzata da Giuseppe Papini di Cascina, che è stata prima donata prima al Museo Piaggio e da circa tre anni si trova nella collezione tifernate); un Jukebox anni ’50 funzionante, allieta la visita dei turisti e degli appassionati; un Flipper anni ’60 funzionante originale e conservato; una pompa di benzina anni ’50 finemente restaurata. Lo Scooter Vintage Museum può essere visitato gratuitamente ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Il sabato è aperto dalle ore 09.00 alle ore 13.00. Per i gruppi è consigliata la prenotazione
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