Odontotecnico aggredito da tossicodipendente davanti al suo laboratorio
Un odontotecnico, che lavora nella zona dei Ponti di Perugia – area Ponte San Giovanni – è stato aggredito oggi alle 10,30 al cancello della recinzione del suo ambulatorio. Il professionista aveva notato una persona che stava acquistando droga da un marocchino. Il magrebino stava cedendo la dose da dentro un’auto, una Golf nera, all’interno della quale si trovava una donna e una bimba piccola, forse moglie e figlia.
L’odontotecnico, siccome lo spaccio stava avvenendo proprio all’ingresso della sua proprietà, ha rimproverato chi stava acquistando e vendendo la droga. A quel punto, magrebino se l’è filata di gran carriera con la Golf, mentre l’acquirente – un italiano – gli ha rifilato un cazzotto in faccia.
«Mi ha preso al naso – ci dice al telefono – e di striscio sull’occhio, ho cercato di schivarlo ma non ce l’ho fatta totalmente». Di filata in ospedale e da lì ha denunciato il fatto ai carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni, diretta dal maresciallo, Mirko Fringuello.
Al Santa Maria della Misericordia, la vittima della violenza è entrata alle 11 di questa mattina e ne è uscita poco dopo le 19,30. «Mi hanno fatto una radiografia – dice – e ho una contusione al naso, ma la cosa peggiore è un alone nero che ora vedo con l’occhio che è stato colpito».
Prognosi e diagnosi potranno essere più chiare solamente dopo l’esame all’occhio cui, il professionista, sarà sottoposto domani alle 10,30 presso gli ambulatori di oculistica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Ci sarà da capire quale sia il danno che ha riportato e di stabilire eventuali cure e durata della prognosi. Tanto tempo in pronto soccorso è il frutto del fatto che la struttura di Sant’Andrea delle Fratte, di fatto, è diventata l’unica nel raggio di chilometri e chilometri. Basti pensare alla chiusura del pronto soccorso di Città della Pieve e di quanto sta accadendo proprio in questi giorni nella città di Pietro Vannucci “il Perugino”. Regione chiude, Tar riapre e ora massima istituzione fa ricorso al Consiglio di Stato, “vicenda kafkiana”, come commenta il consigliere comunale di Perugia, Carmine Camicia.
Parlando ancora con la vittima, ci dice anche di aver ricevuto la “visita dei ladri” diverse volte a casa sua. «Diversi anni fa – racconta -, ma i furti sono all’ordine del giorno, mi sono ritrovato di notte con cinque malviventi in casa. Allora mia figlia aveva cinque anni, ora ne ha venti di più». Da quanto raccontato dallo specialista, ci sarebbe stata anche una conversazione telefonica con il sindaco di Perugia, Andrea Romizi. Il Primo cittadino ha manifestato la sua solidarietà.
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