Investe e uccide bimbo a Ponte Valleceppi, chiesto rinvio a giudizio per il 37enne assisano

Il tragico incidente dell’estate 2021 che ha portato alla morte di un ragazzino di 11 anni ha scosso la comunità locale e sollevato questioni sulla sicurezza stradale

Investe e uccide bimbo a Ponte Valleceppi, chiesto rinvio a giudizio per il 37enne assisano

Investe e uccide bimbo a Ponte Valleceppi, chiesto rinvio a giudizio per il 37enne assisano

Investe e uccide bimbo – Un 37enne assisano, alla guida di un furgone di surgelati, è stato chiamato a rispondere di omicidio stradale dal pubblico ministero Gianpaolo Mocetti. L’incidente mortale, avvenuto nell’estate del 2021 a Ponte Valleceppi, ha visto la tragica fine di un ragazzino di 11 anni, Niccolò Daniel Zucchini, che viaggiava in bicicletta.

La Procura sostiene che l’imputato abbia mostrato “negligenza, imprudenza e imperizia”, oltre a non aver rispettato le norme sulla disciplina della circolazione stradale. Secondo la ricostruzione degli eventi, l’autocarro Mercedes dell’imputato stava percorrendo via Casci olano in direzione Lidarno quando si è scontrato con Niccolò, che proveniva dal senso opposto di marcia. Una siepe sporgente sul marciapiede ha causato la caduta accidentale del ragazzo, che è finito sulla strada ed è stato colpito dal furgone. Le lesioni cranio encefaliche riportate sono state fatali.

Tra le persone offese citate dal pubblico ministero ci sono i genitori, i nonni e la sorella di Niccolò. L’imputato è rappresentato dall’avvocato Nicodemo Gentile, mentre le persone offese sono assistite dagli avvocati Biagina D’Alascio e Claudio Rotunno.

La morte del piccolo Niccolò ha profondamente scosso i residenti della frazione perugina. Nei mesi successivi al tragico evento, Fiab Perugia Pedala e il circolo Legambiente Perugia-Valli del Tevere hanno tenuto incontri con le istituzioni e il sindaco Romizi per proporre misure volte a migliorare la sicurezza lungo le strade, soprattutto per chi le percorre in bicicletta o a piedi. Come hanno sottolineato, la morte del piccolo Niccolò “non deve essere liquidata come una tragica fatalità”.

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