
Il giallo di Medellin, Umbertide è sconvolta per l’uccisione di Alexandre Mennesson
Un’ombra di mistero avvolge la morte violenta di Alexandre Mennesson, un giovane di 33 anni con doppia cittadinanza italiana e francese, trovato agonizzante a Medellin, Colombia. Alexandre aveva trascorso oltre un mese nel paese dell’America Latina, in cerca di nuove opportunità di lavoro e di una svolta nella sua vita. La sua “comfort zone” era sempre stata Umbertide, il luogo del cuore dove trascorreva le estati con la famiglia.
Gli amici di Alexandre lo descrivono come un ragazzo generoso, con un cuore d’oro, pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. Durante il periodo umbertidese, Alexandre aveva lavorato come conducente di ambulanze del 118, affrontando con coraggio il difficile periodo dell’emergenza Covid. Il suo contratto di lavoro a termine era scaduto all’inizio di giugno, e forse questo era uno dei motivi che lo avevano spinto a intraprendere il viaggio in Sud America.
La morte di Alexandre è stata annunciata su social media da un amico, ma al momento le fonti ufficiali non hanno ancora confermato la notizia. La dinamica di questo omicidio rimane oscura, e le ipotesi sulle cause di tanta crudeltà sono ancora in fase di indagine.
Tra le ipotesi circolanti, si ipotizza che potrebbe essere stata una rapina finita male, ma questa possibilità sembra poco probabile, considerando l’efferatezza con cui l’aggressione è stata perpetrata. Un’altra possibilità potrebbe essere una scazzottata o una rissa, ma gli amici di Alexandre affermano che non avrebbe mai cercato lo scontro, nonostante il suo fisico atletico.
Non esclude completamente la possibilità che Alexandre si sia trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato e abbia assistito a qualcosa di sconvolgente, ma al momento rimane solo un’ipotesi.
Le autorità italiane hanno collaborato con quelle francesi per identificare la salma e supportare le indagini, considerando la duplice nazionalità di Alexandre.
La comunità locale di Umbertide è sconvolta da questa tragica notizia e sta cominciando a pensare ai funerali. La famiglia di Alexandre sembra propensa a dare l’ultimo saluto al giovane uomo nella sua amata Umbertide, dove potrebbe trovare la sua ultima dimora nel cimitero locale.
Mentre le indagini proseguono, il mistero della morte di Alexandre Mennesson continua a scuotere profondamente la comunità, lasciando tutti in attesa di risposte e di giustizia per la perdita di questo giovane con un cuore generoso e tanti sogni da realizzare.
A dimostrazione della sua bontà e generosità c’è la testimonianza di Lucia Cautiero, che con la sua famiglia ha subito le conseguenze del terremoto del 9 marzo scorso e si è vista dichiarata inagibile la sua casa di Pian d’Assino: “Era un ragazzo buono e gentile. Ho un ricordo bellissimo di lui perché era un ragazzo puro. Quando a marzo abbiamo perso la nostra casa a causa del terremoto nessuno ci ha aiutati. Solo lui ci ha teso la mano e ci ha ospitati nell’appartamento in via Di Vittorio che era della nonna materna. Siamo stati in casa sua per circa un mese e non ha voluto niente”.
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