
Donna uccisa dal marito, esami confermano lesioni a timpano e contusioni
Emergono dettagli su quanto avvenuto in quei terribili minuti, in via Bellocchio, quando Francesco Rosi, 43 anni agente immobiliare, ha sparato alla moglie Raffaella Presta, 41 anni avvocato. In quella casa vive tutta la famiglia Rosi. Al momento della tragedia c’erano anche il padre Fernando e la figlia che vivono su piani diversi. Il rumore dello sparo li ha fatti accorrere, poi la drammatica scoperta.
Il piccolo di 6 anni, figlio della coppia, in quel momento stava facendo il bagnetto. Il bambino intanto è stato, provvisoriamente affidato alle cure degli zii. Gli esami sul corpo della mamma quarantenne sono proseguiti anche nella giornata di sabato. Francesco Rosi ha spiegato al gup di detenerla in casa per la paura dei ladri.
Si cercano nelle tracce presenti sul corpo della vittima. La tac ha già rivelato che il colpo fatale è stato quello che l’ha raggiunta alle spalle, è entrato nella scapola destra, ha perforato il polmone, interessando anche la vena aorta, fino a raggiungere il cuore, per poi fuoriuscire all’altezza dell’emitorace sinistro. Provocando una tale perdita di sangue da non lasciarle scampo. Dall’esito della perizia otoiatrica, ci sarebbero le lesioni all’orecchio compatibili con quanto riferito da un testimone vicino alla vittima al quale lei stessa avrebbe confidato di essere stata percossa al volto.
Traumi e contusioni sul corpo della donna ce ne sarebbero anche altri. Ma gli accertamenti di natura autoptica non sono ancora terminati. Il nulla osta del medico legale Laura Paglicci Reattelli per la riconsegna della salma non è ancora stato rilasciato.
Cosa ha spinto Francesco Rosi a sparare alla moglie? “Questo non è figlio tuo”. E’ questa la frase che lo stesso agente immobiliare ha riferito, durante interrogatorio davanti al gup Andrea Claudiani. Il giudice, però, non lo ha creduto.
L’interrogatorio è stato più volte interrotto. Rosi ha infatti accusato due o tre volte dei leggeri malori. Scoppiando in lacrime, in particolare, ogni volta che si è parlato del figlio della coppia. Il 43/enne perugino ha affrontato vari aspetti della vicenda familiare. L’arresto di Rosi è stato convalidato nella giornata di sabato. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere ma ha escluso la premeditazione nell’omicidio. Il difensore di Rosi aveva invece sollecitato la concessione degli arresti domiciliari. Il gip si era riservato di decidere e alla fine è stato convalidato l’arresto, escludendo dunque la premeditazione e negando i domiciliari.
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