Covid, giovani omertosi non comunicano i loro contatti e il virus si diffonde

Covid, giovani omertosi non comunicano i loro contatti e il virus si diffonde

In Umbria si registra una minore collaborazione al tracciamento dei contatti dei positivi al Covid, soprattutto da parte dei più giovani. Sintomo “di una popolazione stanca e di persone più reticenti a comunicare i contatti avuti perché non vogliono sentirsi limitate nelle proprie libertà”. Lo ha detto Carla Bietta del Nucleo epidemiologico durante l’aggiornamento settimanale regionale. In Umbria, dunque, diminuisce la collaborazione a tracciamento dei casi Covid, soprattutto da parte dei più giovani.

Nelle persone più giovani “c’è una sorta di omertà nel comunicare quelli che sono i contatti”. “C’è quindi – sottolinea Bietta – una sottovalutazione della situazione proprio nei giovani, dove c’è ora un’ampia diffusione delle varianti. Questo aumenta la circolazione del virus e non ci consente di tracciare in maniera corretta quelli che sono i potenziali contagiati”.

“Mentre all’inizio chiunque era spaventato di contrarre il virus – ha detto ancora Bietta – adesso c’è chi si è ‘abituato’ ai decessi, ai bollettini di ricoveri e terapie intensive e quindi c’è in alcune categorie, soprattutto nei più giovani, una sottovalutazione e questo facilita la diffusione”.

Dalla conferenza stampa di aggiornamento settimanale sulla pandemia è emerso che l’incidenza di casi per 100 mila abitanti è oggi 168 per la provincia di Perugia e 177 nel ternano, con l’aumento registrato nei giorni precedenti nella città capoluogo che ora “sta rientrando grazie proprio al tracciamento” ha evidenziato ancora Bietta. Contact tracing, invece, che si è inceppato a Perugia nelle settimane scorse.

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