Auto in fiamme, cresce faida tartufai Valtiberina umbro-toscana, auto in fiamme e pneumatici spaccati

Auto in fiamme, cresce faida tartufai Valtiberina
umbro-toscana, auto in fiamme e pneumatici spaccati

Auto in fiamme – La tranquilla vallata della Valtiberina umbro-toscana è stata recentemente scossa da un episodio inquietante. Un uomo di 60 anni, originario di San Giustino ma residente a Sansepolcro, ha scoperto la sua Fiat 600 completamente avvolta dalle fiamme dopo una mattinata passata a cercare tartufi con il suo cane. L’incidente, avvenuto in località Ospedaletto di Pieve Santo Stefano, è chiaramente di origine dolosa.

Questo episodio è l’ultimo di una serie di incidenti che hanno alimentato una faida tra i tartufai della regione. Al centro del conflitto c’è il tartufo, un tubero prelibato e costoso, il cui prezzo può raggiungere i 1500 euro al chilo. Questo “diamante della terra” ha innescato una vera e propria guerra tra i cercatori di tartufi.

Negli ultimi mesi, scrive Fabrizio Paladino su La Nazione di oggi,. la strada che porta a Ospedaletto è stata disseminata di chiodi e le gomme delle auto di alcuni tartufai sono state squarciate. Un esperto tartufaio, che ha preferito rimanere anonimo, ha dichiarato: “È necessario fare qualcosa, non si può sempre rischiare di subire danni significativi solo per andare a cercare tartufi”.

Nonostante sul luogo dell’incendio non siano stati trovati inneschi o tracce di liquido infiammabile, non ci sono dubbi sulle cause dell’incendio. I carabinieri della Stazione di Pieve hanno avviato le indagini per identificare il piromane. Tutto sembra indicare che la presenza di tartufai “fuori territorio” non sia stata gradita da qualcuno che, incendiando la Fiat 600, ha voluto mandare un messaggio chiaro.

In passato, ci sono stati altri avvertimenti: radiatori di auto bucato e scambi di offese in un clima teso tra i tartufai locali. Questa guerra si combatte all’ombra di faggi e querce secolari e si estende in quasi ogni regione d’Italia. È la guerra del tartufo, che ha portato anche a una strage di animali, con raccoglitori che avvelenano i cani dei concorrenti, minacce e alberi danneggiati. Una sorta di Far West con l’obiettivo di accaparrarsi il gioiello dei boschi.

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