
Un miliardo di euro per rilanciare le acciaierie di Terni: presentato il piano industriale
Il Cavalier Arvedi punta sul magnetico, la centrale a idrogeno per l’energia e il riutilizzo delle scorie. Garantiti i livelli occupazionali
“Un miliardo di euro di investimenti per ammodernare e potenziare le acciaierie di Terni rendendole competitive nel settore, in grado di confrontarsi con i maggiori produttori europei. Il tutto mantenendo gli attuali livelli occupazionali”. E’ questa la sintesi del piano industriale di AST che il cavalier Giovanni Arvedi ha illustrato questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la biblioteca dell’azienda.Di Rossano Pastura
Il cavaliere Arvedi, dopo che in mattinata aveva illustrato il piano alla presidente della giunta regionale, Donatella Tesei e al sindaco di Terni, Leonardo Latini – collegato in streaming a causa della positività al covid -, ha voluto ribadire i punti maggiormente significativi del progetto di rilancio delle acciaierie ternane.
“L’AST – ha spiegato il Presidente Arvedi -, è una grande azienda, fatta da bravi dirigenti e da ottime maestranza. Sconta però 10 anni di intorpidimento, in cui spesso, le decisioni provenienti dalla sede tedesca, non erano all’altezza delle potenzialità del sito”.
“Oggi – ha continuato Arvedi – vanno riaggiornati e ammodernati tutti gli impianti, con l’acquisto di nuove macchine e una rivisitazione e ottimizzazione delle strutture. Fondamentale il recupero della dignità del lavoro, concetto a cui io, da cristiano cattolico, tengo molto”.
“Per essere competitivi occorre tornare a produrre acciai di qualità, rimettendo in essere un tavolo a tre gambe, rappresentate dalle fucine, dal magnetico e dall’acciaio inox. Solo così questa azienda può tornare ai livelli di qualche anno fa”. Una velata, ma nemmeno troppo, critica alla Thyssenkrupp, colosso tedesco di Essen, sulla gestione dell’AST.
“Tutto questo – ha aggiunto Arvedi – deve essere associato ad alcuni aspetti fondamentali: rispetto delle condizioni sociali ed economiche, della sicurezza, della salute e dell’ambiente”.
La centrale a idrogeno
Su quest’ultimo fronte si inserisce il progetto di realizzazione della centrale a idrogeno per la produzione di energia. Quello dell’energia è infatti un tema caldo, anche a causa dell’aumento dei costi del gas di questi giorni, causati dalla guerra in Ucraina.
“La realizzazione di questo importante impianto – ha ricordato il cavalier Arvedi – passa da un accordo di programma con regione e Governo. Nel caso dell’energia, le Istituzioni hanno un ruolo fondamentale”.
Gli interventi più importanti
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i maggiori interventi di ristrutturazione delle acciaierie di Terni.
Nell’arco di 5 – 6 anni, verranno realizzati una nuova struttura di 50.000 mq per la finitura di acciaio magnetico; nuovo forno di riscaldo brame con combustione di una miscela di idrogeno e metano; introduzione di un nuovo sistema di raffreddamento della scoria liquida direttamente in linea con l’impianto Tapojarvi; un innovativo parco rottame; una nuova linea di ricottura brillante; nuova linea di decapaggio, laminazione e ricottura dell’acciaio inossidabile.

All’incontro erano presenti l’amministratore delegato del gruppo Finarvedi, Mario Caldonazzo e il direttore di stabilimento e componente del board, Dimitri Menecali.
Prima dell’incontro con la stampa, il piano industriale era stato presentato ai sindacati.
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