Loretoni (Libera Caccia) critica modifiche al Calendario venatorio
Perugia – Il presidente della Libera Caccia dell’Umbria, Lando Loretoni, ha espresso delusione per le modifiche al Calendario venatorio, in particolare riguardo alla preapertura, che saranno definitivamente approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Morroni. La comunicazione è avvenuta giovedì mattina in Terza Commissione regionale, chiamata a esprimere il proprio parere alla luce di quello, obbligatorio ma non vincolante, dato da Ispra prima di Ferragosto.
L’Assessorato ha deciso di conformarsi al parere di Ispra, consentendo in preapertura la caccia ai corvidi, ma non al piccione di città, come invece inizialmente previsto nel testo preadottato. Loretoni ha sottolineato che questa decisione è in contrasto con l’allungamento della caccia al cinghiale, per il quale si è scelto di procedere anche contro il parere di Ispra.
Loretoni ha ricordato che il piccione sta creando danni all’agricoltura, che da quest’anno gli Atc devono pagare. Come lo storno, altra specie per la quale le associazioni venatorie avevano chiesto all’assessore di consentire il prelievo in deroga, insieme ai corvidi. Loretoni ha evidenziato che le denunce di danni in passato sono state minime non perché inesistenti, ma perché gli agricoltori preferiscono proteggere autonomamente le proprie colture, senza attivare le procedure per gli indennizzi. Inoltre, il piccione in città danneggia i monumenti e crea rischi sanitari a causa del guano.
Il via libera ai corvidi consentirà di cacciare per tutto il giorno nella giornata di preapertura del primo settembre. Tuttavia, per la Libera Caccia questa rappresenta una limitata concessione rispetto a un lavoro di più ampio respiro sul quale le associazioni venatorie avevano dato il proprio contributo. Loretoni ha ricordato che una certa parte politica, con i consiglieri Puletti e Mancini, aveva condiviso con le associazioni venatorie una proposta che pensavano l’assessore Morroni avrebbe preso in considerazione. Invece, ne è scaturito un Calendario venatorio che mostra scarso coraggio e accresce la delusione dei cacciatori anche su altre tematiche, come il confronto sui valichi montani, il regolamento 34, il nuovo Piano faunistico e le altre riforme a cui ci si aspettava di poter contribuire attraverso gli Stati generali della caccia voluti dall’assessore.
Il Presidente Anlc Umbria Lando Loretoni
Da quando sono nato (decine e decine di anni fa…) ogni anno a qualcuno non va bene il calendario venatorio. Lo stesso dicasi per la scuola: ogni anno diversi scioperi per qualcosa che a qualcuno non piace. Chissà se prima di morire riuscirò a vedere una protesta o magari uno sciopero dei preti contro una riforma della chiesa: o c’è già stato?