Trema la Terra, terremoto 6,8 in Messico, morti e feriti, scosse in Italia

Trema la Terra, 6,8 scossa in Messico, morti e feriti, scosse in Italia

Trema la Terra, terremoto 6,8 in Messico, morti e feriti, scosse in Italia

Trema la Terra – Due persone sono morte a Città del Messico come conseguenza del sisma di magnitudo 6,9 che ha colpito oggi il Paese. Lo ha riferito la sindaca della città, Claudia Sheinbaum, su Twitter. La Segreteria della Sicurezza cittadina della capitale ha spiegato che le vittime sono una donna è deceduta dopo essere caduta dalle scale, mentre un uomo è morto di infarto. “Dal governo di Città del Messico sosteniamo i familiari ed esprimiamo la nostra solidarietà”, ha scritto la sindaca in un tweet.

Il Coordinamento Nazionale della Protezione Civile ha riferito che il terremoto di oggi, con epicentro a Coalcom n, nello stato del Michoacan, è stato avvertito da circa 38,7 milioni di persone in 12 stati del Paese.

Mentre la sindaca Sheinbaum ha riferito che non si registrano danni a Città del Messico, il governo del Michoacan ha riferito di danni a un edificio a Uruapan e sull’ autostrada Siglo XXI. Il terremoto di magnitudo 6,9 che ha sorpreso il Messico questa mattina è la più grande replica finora registrata del sisma di magnitudo 7,7 verificatosi lo scorso il 19 settembre, con lo stesso epicentro a Coalcom n, nel Michoacan.

Un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito Michoacan, Stato del Messico centrale. Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha detto che non c’ è stato alcun allarme tsunami. La forte scossa ha colpito a una profondità di 20,7 chilometri (12,8 miglia), a circa 410 chilometri da Città del Messico.

Il Servizio sismologico nazionale (Ssn) del Messico ha precisato che si tratta del sisma più importante registrato dopo quello del 19 settembre che è stato di 7,7 gradi Richter. L’ epicentro del sisma, registrato all’ 1,16 (le 8,16 italiane) è stato localizzato a 84 chilometri a sud di Coalcom.

Terremoto Messico, 1.229 scosse di assestamento dal 19/9
Dopo il primo terremoto di magnitudo 7,7 Richter

La forte scossa di terremoto di 7,7 gradi Richter registrata nello Stato messicano di Michoac n il 19 settembre scorso è stata seguita, fino alle 2 locali di oggi (le 9 italiane) da 1.229 scosse di assestamento. Lo ha reso noto il Servizio sismologico nazionale (Ssn) del Messico. Le ultime due scosse, ha precisato il Ssn, sono avvenute all’ 1,16 (6,9 Richter) e all’ 1,50 (4,1 Richter). Da parte sua via Twitter il presidente Andrés Manuel L¢pez Obrador ha reso noto che la forte scossa odierna di 6,9 gradi Richter è stata avvertita in quattro Stati messicani (Michoac n, Colima, Jalisco, Guerrero) e nella caitale Città del Messico, senza che per il momento si segnalino danni gravi o vittime.

Scossa nel catanese, Ingv, più grande è di 3,6

Due scosse di terremoto, la prima di magnitudo 2.5, la seconda di magnitudo 3.6, sono state registrate in provincia di Catania dall’ Ingv tra la notte scorsa e le prime ore di stamane rispettivamente alle 23,51 a 2 km a Nord Ovest di Ragalna e alle 04.21 4 km a Sud di Paternò. L’ ipocentro della prima è stato individuato ad una profondità di 3 chilometri, quello della seconda ad una profondità di 10 km.

Terremoto: due forti scosse avvertite ad Ascoli Piceno

Due forti scosse di terremoto sono state avvertite, la prima intorno alle 12:25, la seconda un minuto dopo, ad Ascoli Piceno. Secondo una stima provvisoria dell’ Ingv, la prima ha avuto una magnitudo compresa tra 3.9 e 4.4, la seconda fra 3.4 e 3.9.  L’ Ingv ha poi stabilizzato la rilevazione della magnitudo a 4.1 per la prima scossa e 3,6 per la seconda. L’ epicentro si trova a Folignano (Ascoli Piceno, a 24 km di profondità).

Secondo la prima analisi dell’ Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il terremoto è avvenuto a 4 chilometri da Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, con una prima stima della magnitudo di 4,1 e una profondità di 24 chilometri.

Terremoto: la terra trema nel Teramano dopo scosse Marche

Un terremoto di magnitudo 2.5 è stato registrato dalla rete Ingv con epicentro a 3 km da Civitella del Tronto (Teramo) alle 12:35. Si tratta della quarta scossa registrata nella zona dopo quelle con epicentro nelle Marche, nella vicina Folignano (Ascoli Piceno), registrate dall’ Ingv alle 12:24, alle 12:25 e alle 12:27, rispettivamente di magnitudo 4.1, 3.6 e 2.0, le prime due avvertite distintamente anche nel Teramano. A Teramo evacuate le scuole primarie, come pure in alcuni paesi della provincia.

Una scossa di terremoto avvertita in Liguria

Una scossa di terremoto è stata avvertita a Genova e nel resto della Liguria. In molti uffici i lavoratori sono stati fatti uscire in strada. Il movimento tellurico è stato avvertito intorno alle 15:40. Più prolungato nel levante.

Secondo l’ Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, la scossa era compresa tra 3.9 e 4.4 ed è avvenuta alle 15.39 in provincia di Genova. Ai piani alti degli edifici è stata avvertita in modo molto forte e sono tremati i vetri delle finestre. La scossa è stata avvertita in particolare nell’ entroterra di Genova e del Levante, a Bargagli, Davagna e Torriglia. Il movimento tellurico ha sorpreso anche i turisti della riviera di levante, da Portofino a Sestri Levante, sia quelli che si trovavano negli alberghi ai piani più alti sia chi era in spiaggia.

Su Appennino modenese. Stima provvisoria magnitudo tra 3.7 e 4.2

Una scossa di terremoto, seguita da un’ altra di minore intensità, si è verificata in Emilia poco prima delle 17.50, nel Modenese nella zona dell’ Appennino al confine con la provincia di Lucca. La stima provvisoria dell’ Ingv parla di una scossa di magnitudo tra 3.7 e 4.2. Circa un minuto dopo un’ altra scossa, al momento segnalata tra 2.9 e 3.4 di magnitudo. La scossa è stata avvertita sull’ Appennino emiliano, ma anche in Toscana.

Quattro terremoti in un giorno, ma nessun nesso Sismologo Ingv, ‘ troppo distanti per essere in relazione’

(di Enrica Battifoglia)

Sono troppo distanti per avere un collegamento fra loro, i terremoti che a distanza di poche ore hanno scosso Sicilia, Marche, Liguria ed Emilia Romagna, e ognuno è stato generato da un meccanismo diverso. “Non c’ è alcuna relazione: le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso”, ha detto all’ ANSA il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell’ Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv).

“E’ curioso che dopo un periodo di apparente calma si siano verificati quattro terremoti un po’ più forti e avvertiti dalla popolazione”, ha aggiunto riferendosi al fatto che “negli ultimi tre mesi abbiamo avuto in Italia solo una scossa di magnitudo superiore a 4: di fatto, avere due terremoti importanti nello stesso giorno è solo una variazione statistica”. Dei quattro terremoti, il più profondo (24 chilometri) è quello avvenuto alle 12,24 nelle Marche, a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, e la cui magnitudo è stata ricalcolata in 3,9. Vengono subito in mente i terremoti tipici dell’ Appennino, ma questo è un sisma diverso: “è localizzato lungo la costa delle Marche, in una fascia esterna che ha una sua sismicità”, ha detto l’ esperto.

Si trova infatti in una zona compresa fra l’ Appennino e la fascia esterna lungo la costa delle Marche, che una sismicità di tipo diverso. “Il terremoto è stato generato da un meccanismo trascorrente, ossia dallo scorrimento laterale si strutture profonde”, mentre i terremoti appenninici sono di tipo distensivo e generati da strutture più superficiali. Ha delle sue peculiarità anche il terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto in Liguria, a Bargagli (Genova).

“E’ una zona non molto sismica e nella quale non si sono rilevati storicamente terremoti troppo forti”. Anche in questo caso il meccanismo è diverso da quello tipico dei terremoti dell’ Appennino: “è infatti di tipo compressivo – ha detto Meletti – perché questa zona della Liguria è nell’ area di congiunzione fra l’ Appenino a Est e l’ arco alpino a Ovest”.

I sismi più forti avvenuti in passato in questa zona hanno avuto una magnitudo fra 4 e 5. Anche il terremoto di magnitudo 3,6 in Sicilia, a Paternò (Catania), ha caratteristiche particolari: sebbene sia avvenuto nell’ area dell’ Etna, è stato generato da un meccanismo indipendente dal vulcano e legato a faglie che si trovano nella zona.

“Paternò si trova in una zona alle pendici dell’ Etna nella quale si sta rilevando una sismicità frequente da qualche settimana. Per questo – ha aggiunto il sismologo – non deve sorprendere”. A generare il terremoto “potrebbero essere state faglie sismogenetiche importanti che si trovano a Sud dell’ Etna e indipendenti dall’ attività del vulcano”. Potrebbe invece essere un tipico terremoto dell’ Appennino quello di magnitudo 3,8 avvenuto a Pievepelago (Modena), “sul crinale fra l’ Emilia e la Garfagnana, una zona sismica ben conosciuta e della quale, purtroppo sappiano che ha una sismicità frequente”.

 

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