Umbria zona arancione, vediamo cosa si può o non si può fare oggi

Le misure più restrittive per arginare la pandemia colpiscono quasi 8 italiani su 10

Umbria zona arancione, vediamo cosa si può o non si può fare oggi

Le regole per la zona arancione Nelle aree arancioni confermato il divieto di spostamento dalle 22 alle 5 salvo esigenze lavorative, necessità o salute. E’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune. O per recarsi in una seconda casa.

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Lo spostamento verso una sola abitazione privata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Sospese tutte le attività di ristorazione, sempre consentito l’asporto (fino alle 22 per i ristoranti, fino alle 18 per i bar) e delivery. La scuola è prevista in presenza alle superiori almeno al 50% e fino a un massimo del 75%.

L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza. I musei sono chiusi, a eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi.

Le misure più restrittive per arginare la pandemia colpiscono quasi 8 italiani su 10 (78%) che risiedono nelle regioni in area arancione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta) e area rossa (Lombardia e Sicilia) nella quale è ricompresa anche la provincia di Bolzano che si è pero’ autoproclamata zona gialla. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della nuova mappa dei colori.

Nelle regioni gialle, sottolinea la Coldiretti, vivono quasi 13 milioni di persone mentre sul lato opposto ben 14,9 milioni risiedono nelle regioni rosse dove sono in vigore le limitazioni più pesanti per combattere la diffusione del virus.

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