Covid: Aifa, +46% e +59% antivirali Merck e Pfizer in ultimi 7 giorni’
Netta crescita per le prescrizioni di pillole antivirali contro Covid-19 nell’ultima settimana. Secondo il 13esimo rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa sull’impiego di questi medicinali somministrabili a domicilio, dal 16 al 22 giugno le richieste di farmaco per molnupiravir (Lagevrio*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) sono aumentate del 45,7%, mentre sono salite del 58,99% quelle per Paxlovid* (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer.
Complessivamente, salgono a oltre 52mila i pazienti Covid curati a casa con molnupiravir e Paxlovid: finora i trattamenti avviati per Lagevrio sono stati 31.565 e quelli avviati per Paxlovid oltre 21mila, di cui oltre 4mila attraverso la distribuzione per conto (Dpc). Considerando i dati al 21 giugno, si rileva rispetto all’ultimo rapporto di 2 settimane fa un aumento del 6,17% nei trattamenti avviati con Lagevrio e dell’17,9% per Paxlovid, ma con un +81,99% per Paxlovid in Dpc. Finora Lagevrio è stato prescritto in un totale di 284 strutture, Paxlovid in 263. Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall’apertura del monitoraggio è quello del Lazio (4.503), mentre per Paxlovid in cima c’è la Toscana (2.548), seguita a stretto giro da Lazio (2.536) e Veneto (2.505).
Per quanto riguarda infine l’antivirale remdesivir, le voci sono due: risultano in totale 11.710 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (+8,28% rispetto all’ultimo monitoraggio) e 93.455 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale (+0,75%). Anche per remdesivir negli ultimi 7 giorni si registra un aumento, del 42,81% per i non ospedalizzati e per il 51,41% in ospedale.
(Opa/Adnkronos Salute)
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