
Perugia che resta e Perugia che scompare al cuore di chi ama il capoluogo
Perugia onora giustamente il suo vitalissimo maestro FRANCO VENANTI (più che mai presente simbolo attivo di pensiero, di arte e di vera peruginità), prolungando a Palazzo della Penna anche a febbraio la mostra antologica delle sue opere. Una visita è d’obbligo, pregiata come sempre la presentazione di Mimmo Coletti.
Quello che invece praticamente scompare al cuore di chi ama il nostro capoluogo regionale, è il marchio “BUITONI”. Di società in società acquirenti, ci si assicura che taluni prodotti degli stabilimenti, in particolare di Sansepolcro ed altri circolanti in Germania per un certo tempo, continueranno a chiamarsi “Buitoni”.
Ma la pasta e gli altri generi fondamentali non più. Tutto partito nel 1827 per geniale volontà di Giovanni Battista Buitoni, poi la “Perugina” di Francesco Buitoni, che si unisce a Luisa Spagnoli (1907); e ancora nel 1969 la nascita della IBP (Industrie Buitoni Perugina, robustamente quotata in borsa, cui dedicò diuturna passione l’indimenticabile zio materno di chi scrive, Luigi Profili!).
Nestlè, la New Lat Food e le forti royalties da pagare alla Nestlè……Fatto sta che si oscura una grande pagina della massima imprenditoria umbra e italiana. Vogliamo tenacemente difendere ciò che resta attivo e produttivo. Ma ancora una volta si è nelle mani di nuovi timonieri lontani!/Benedetti Valentini
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