Sequestro da 1mln di € per frode fiscale, commercio di autoveicoli
Sequestro da 1mln – La Procura di Perugia, diretta da
, ha ottenuto un importante sequestro di beni mobili e immobili, per un valore superiore a 1 milione di euro, nei confronti di un imprenditore residente a Santa Marinella. L’uomo è ritenuto il dominus occulto di alcuni autosaloni situati nelle province di Roma e Perugia, coinvolti in un intricato schema di frode fiscale.Indagini delle Fiamme Gialle – Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Ladispoli, hanno scoperto un vorticoso giro di fatture false tra alcune società, tutte intestate a cosiddette “teste di legno”, con l’obiettivo di costituire crediti IVA da richiedere a rimborso. L’operazione è stata pianificata con la consulenza di un commercialista di Città di Castello (PG), però non iscritto all’albo dei commercialisti, così come comunicato dallo stesso Ordine.
Scissione societaria e costituzione di società all’estero – Le attività investigative delle forze finanziarie hanno svelato anche disinvolte operazioni di scissione societaria, utilizzate per svuotare il patrimonio delle aziende con disponibilità di attivo e sottrarsi così alle azioni di recupero dell’Amministrazione Finanziaria. Inoltre, è stata scoperta l’artificiosa costituzione di una società domiciliata in Lussemburgo, riconducibile all’imprenditore coinvolto, attraverso la quale venivano dirottati i proventi delle frodi fiscali tramite un fittizio contratto di finanziamento.
Sequestro preventivo e valore dei beni coinvolti – Grazie agli elementi raccolti durante le indagini, la Procura di Perugia ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. il sequestro preventivo dei beni coinvolti nel reato di frode fiscale, al fine di procedere alla confisca, anche “per equivalente”. Il valore dei beni sequestrati corrisponde alle imposte evase, che ammontano a oltre 1,2 milioni di euro. La lista dei beni sequestrati comprende 5 appartamenti, 2 terreni, quote societarie, crediti verso terzi e liquidità.
Ipotesi di reato e conclusione – Le ipotesi di reato per gli indagati spaziano dall’omessa presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e IVA, all’auto-riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
L’operazione delle Fiamme Gialle, che ha coinvolto unità investigative di Perugia e Ladispoli, ha permesso di smascherare un complesso sistema di frode fiscale nel commercio di autoveicoli, contribuendo a rafforzare l’azione della giustizia contro comportamenti illeciti nel campo dell’evasione fiscale.
Il sequestro preventivo è un’azione legale che permette alle autorità giudiziarie di immobilizzare e mettere sotto custodia beni o asset di una persona o un’organizzazione sospettata di aver commesso un reato o di avere guadagni illeciti.
Il sequestro preventivo ha lo scopo di garantire che i beni siano mantenuti intatti e non siano oggetto di spostamenti o alienazioni illecite prima che si concludano le indagini e si giunga a una sentenza definitiva. Questa misura cautelare viene adottata quando c’è il rischio che i beni siano rimossi o dissipati, compromettendo il successivo recupero di eventuali somme dovute allo Stato o alle vittime di un reato.
Il procedimento per il sequestro preventivo può variare a seconda del sistema giuridico di ciascun paese, ma di solito prevede un’istanza presentata dal pubblico ministero o da altre autorità competenti al giudice, accompagnata da prove e indizi che giustifichino la necessità del sequestro.
Una volta ottenuta l’autorizzazione del giudice, i beni soggetti al sequestro vengono posti sotto la custodia dell’autorità competente, che può essere la polizia, la guardia di finanza o altre entità incaricate. Il sequestro può riguardare beni mobili (come conti bancari, autovetture, gioielli) o beni immobili (come immobili, terreni).
Durante il periodo di sequestro preventivo, l’indagato o il proprietario dei beni ha l’opportunità di presentare ricorsi o opposizioni per dimostrare la legittimità dei suoi beni o spiegare l’origine legale dei fondi. Al termine delle indagini, se la colpevolezza dell’indagato viene confermata in giudizio, i beni soggetti a sequestro possono essere confiscati definitivamente a beneficio dello Stato o delle vittime del reato. In caso contrario, i beni vengono restituiti al proprietario.
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