Offeso al lavoro per l’orientamento sessuale, chieste condanne da 6 mesi a due anni

Offeso al lavoro per l'orientamento sessuale, chieste condanne da 6 mesi a due anni

Offeso al lavoro per l’orientamento sessuale, chieste condanne da 6 mesi a due anni

Condanne da 6 mesi a due anni per i cinque imputati per stalking e maltrattamenti nei confronti di un collega di lavoro. E’ quanto ha chiesto il pm, mentre il sesto imputato aveva patteggiato un anno e 2 mesi di reclusione (pena sospesa) nell’udienza preliminare. L’uomo, ora trentenne, secondo quanto ricostruito dall’accusa avrebbe vissuto un vero e proprio inferno sul luogo di lavoro, fatto di insulti, anche riguardo le sue inclinazioni sessuali.

L’avvocato Rita Urbani, tramite cui la vittima si è costituita parte civile nel processo, ha chiesto 217mila euro a titolo di risarcimento per i danni patiti dal suo assistito.

Il trentenne – riporta oggi la Nazione Umbria in un articolo di Annalisa Angelici – veniva «maltrattato sottoponendolo a continue e ripetute condotte vessatorie e discriminatorie da cui scaturiva una situazione di obiettiva costrizione e soggezione psicologia certificata». Veniva «diffamato con l’appellativo di matto», alla presenza di altri dipendenti veniva definito «quel cretino», «quell’imbecille», «mentecatto».

Gli insulti e le vessazioni riguardavano anche l’orientamento sessuale. In aula avevano presentato le loro conclusioni anche i periti della parte civile, nominati dall’avvocato Urbani. Nel procedimento si è costituita parte civile anche l’associazione Omphalos Arcigay e Arcilesbica, tramite l’avvocato Saschia Soli.

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