In coma dopo aggressione, chiuso locale a Città della Pieve

Chiuso esercizio pubblico a Città della Pieve a seguito di gravi disordini

In coma dopo aggressione, chiuso locale a Città della Pieve

A seguito di una grave lite avvenuta tra giovani nel mese di agosto, il Questore Giuseppe Bellassai ha ordinato la chiusura di un locale a Città della Pieve per un periodo di trenta giorni. L’incidente, che ha coinvolto un ragazzo di 16 anni, è avvenuto durante una serata presso il locale, che comprendeva una pista da ballo all’aperto con un bar.

La lite è scoppiata quando uno dei giovani presenti ha rivolto un’offesa pesante alla fidanzata del ragazzo di 16 anni. Ciò ha scatenato una violenta reazione, portando i due giovani a fronteggiarsi lungo la pista da ballo. La situazione ha attirato l’attenzione di altri presenti, che hanno formato un gruppo accanto ai due litiganti.

Nonostante la situazione si sia fatta sempre più tesa, nessuno ha cercato di separare i due giovani o di calmare gli animi. La lite è peggiorata quando il ragazzo di 16 anni, difendendo la sua fidanzata, è stato spinto e ha battuto la testa contro una struttura metallica.

Anche dopo l’incidente, la violenza è continuata senza sosta. Solo successivamente il ragazzo si è sentito male a causa delle ferite subite. Le sue condizioni sono peggiorate rapidamente, e inizialmente è stato soccorso a Città della Pieve, per poi essere trasferito d’urgenza in ambulanza a Perugia a causa di un’emorragia cerebrale.

Dopo un’operazione d’urgenza e un periodo in terapia intensiva, il ragazzo ha iniziato a riprendersi. Nel frattempo, le indagini dei Carabinieri, sotto la guida del capitano Luca Battistella, hanno portato all’arresto di un giovane di 16 anni, ritenuto responsabile della ferita grave. Un altro minorenne è stato denunciato per la violenza subita, e due adulti, di 19 e 24 anni, sono stati indagati per il loro coinvolgimento negli eventi.

Inoltre, il Questore Giuseppe Bellassai ha deciso di chiudere il locale per trenta giorni, in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Tale misura è stata adottata “data la gravità degli accadimenti” e “considerato il notevole allarme sociale suscitato nella collettività”.

Tuttavia, l’indagine potrebbe non essere conclusa, poiché secondo i racconti e i familiari del ragazzo ferito, ci potrebbero essere ancora da identificare almeno tre giovani coinvolti nella lite tra i conoscenti dell’aggressore.

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