Chiude monastero perché monache non vaccinate, ma la curia smentisce

Chiude monastero perché monache non vaccinate, ma la curia smentisce

“Ci contestano la mancata vaccinazione”. E’ quanto denuncia la badessa del monastero di Santa Caterina d’Alessandria di corso Garibaldi a Perugia, al civico 179. Emerge da un articolo del giornale cattolico La Nuova bussola quotidiana che ricostruisce come il monastero, che conta cinque religiose, anche se attualmente sono in due, sarebbe stato sottoposto a una visita apostolica. A compierla una delle clarisse di Orvieto che, però, non avrebbe trovato anomalie a livello di liturgia né di formazione o di natura economica, motivo per cui sulla chiusura del monastero «l’unica motivazione che mi è stata detta è che le monache non si sono volute vaccinare», ha spiegato madre Caterina, aggiungendo che negli atti si «dice che ci sono stati a mio riguardo comportamenti inadeguati».

La monaca sostiene che non le sarebbero stati spiegate le condotte contestate, «forse – ipotizza – avrei dovuto obbligare le consorelle a vaccinarsi». Un’opzione, questa, che madre Caterina non ha mai preso in considerazione, perché «non potrei mai obbligare – ha affermato – delle persone a fare qualcosa che non vogliono fare, rischierei il penale».

Il cardinale e presidente Cei Gualtiero Bassetti dovrebbe esprimere un parere sull’eventuale soppressione, si affida a una nota stampa dell’Archidiocesi in cui si smentisce la correlazione tra eventuale chiusura e mancata vaccinazione delle monache.

“Al momento – scrive la Curia – nulla risulta a questa diocesi circa l’imminente chiusura del monastero, tantomeno sul fatto che la ragione di un’eventuale chiusura sia da addebitarsi alla non vaccinazione anticovid delle monache lì presenti. Si intende pertanto smentire con decisione le insinuazioni che volevano le monache trasferite per il loro rifiuto a sottoporsi alla vaccinazione. Circa lo stato in cui si trova il monastero dal punto di vista spirituale, liturgico ed economico, allo stato attuale non è ancora pervenuto nulla all’ordinario da parte della Congregazione competente la quale offrirà il suo parere e le sue decisioni in base alla relazione della visitatrice apostolica. Infine l’Ordine benedettino, proprietario dell’immobile, il quale ha esclusivo diritto circa la sua eventuale destinazione o alienazione a seguito di una chiusura del monastero. Pertanto ogni coinvolgimento della Diocesi al riguardo è priva di qualsiasi fondamento”.

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