ANGSA UMBRIA ONLUS INTERVIENE INTERVIENE SULLA TRAGEDIA DI PROMANO

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(umbriajournal.com) PORANO – La sezione Umbria dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici esprime il suo profondo dolore per quanto avvenuto nella giornata di mercoledì scorso (16 ottobre), una tragedia nella tragedia, che riguarda una mamma e suo figlio autistico: non potevamo e non volevamo far sentire la nostra voce nelle ore immediate a questa tragedia, perché il
primo momento è il tempo del silenzio, è il tempo in cui di fronte all’immenso dolore, che
ha lacerato due vite umane e ha sconvolto una intera famiglia, le parole devono tacere e
lasciare posto a una silenziosa vicinanza.

Il disturbo dello spettro autistico è indubbiamente un disturbo che perdura per tutta la vita,
che coinvolge e pervade la globalità dell’esistenza umana, sia della persona a cui viene
diagnosticato, come anche alle persone del corrispondente nucleo familiare. Non vi è
alcun dubbio, per tanto, che tale disturbo crei situazioni complesse e, quindi, non può
essere sufficiente una risposta semplice e affidata a un’unica Istituzione, a un unico
servizio. Siamo altrettanto convinti che le risposte da mettere in campo debbano essere
molteplici, volte alla possibilità di farsi carico non solo della persona con disturbo dello
spettro autistico, bensì di tutto il suo nucleo familiare. Una risposta, quindi, che deve
coinvolgere una pluralità di realtà istituzionali, ma anche le molteplici espressioni
dell’associazionismo e della società civile: solo questo può permettere di garantire una vita
dignitosa, rispettosa dei bisogni individuali e dei Diritti sanciti dalla nostra Carta
Costituzionale delle persone con autismo e dei loro familiari.

Tragedie come queste toccano il cuore di ogni persona e troppo facilmente per calmare e
lenire i nostri sensi di colpa, inadeguatezza e impotenza siamo pronti a trovare risposte
semplicistiche, individuando come unico responsabile l’assenza delle istituzioni. Vogliamo
ricordare a noi stessi e indirettamente a tutti coloro che la nostra Regione, pur con tutte le
difficoltà e le imperfezioni, da diversi anni ha attivato una rete fatta da tante realtà
pubbliche e dal mondo del terzo settore: Presidenza della Regione Umbria, Assessorato
alla Sanità, Assessorato alle Politiche Sociali, Aziende Sanitarie, Associazioni di Familiari,
Cooperative Sociali…dalla quale sono nati diversi Centri diurni per minori, giovani adulti e
realtà residenziali sperimentali per il durante e il dopo di noi. Siamo consapevoli che ciò
comunque non basta, che ancora molto debba essere fatto e soprattutto che si debba
insieme lavorare per una più efficace presa in carico della persona autistica e del suo
nucleo familiare: questa tragedia non può e non deve essere strumentalizzata da nessuno
e per nessun fine. Essa col suo carico di dolore personale e di comunità ci impone un
comune sforzo per migliorare l’esistente, per pensare e costruire giorno dopo giorno,
ognuno con le proprie competenze, una società realmente accogliente: in cui i diritti di tutti
compreso il diritto alla cura diventano realmente esigibili.

Auspichiamo, in qualità di garanti dei diritti delle persone affette da questa sindrome, una
gestione virtuosa del grave episodio: un’attenzione costante e professionale nei confronti
della mamma e un percorso sostanziato da strutture e strumenti idonei per il tanto sperato
recupero del figlio.

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