Anche un medico perugino nella banda violenta delle rapine in Umbria e Toscana
C’è anche un medico perugino di 55 anni perugino tra i 14 indagati della banda violenta che ha da marzo 2018 ha terrorizzato negozi, banche, tabaccherie, sale scommesse e gioiellerie tra l’Umbria e la Toscana. Otto le rapine tutte fatte con estrema violenza, con botte e colpi di pistola, utilizzando anche il taser e lo spray urticante. I carabinieri hanno stroncato una banda che aveva messo in allarme la zona tra Perugia e Corciano, con colpi anche ad Arezzo.
Gli indagati: Quattordici le persone indagate, nove ordinanze di custodia cautelare in carcere, cinque agli arresti domiciliari. Tutti italiani, ritenuti responsabili di una serie di rapine ai danni di gioiellerie, tabaccherie, ma anche banche e sale scommesse. Ad essere colpiti, un tabaccaio, due sale giochi, un portavalori, un istituto di credito e un lavaggio e ad Arezzo un’oreficeria.
Gli arresti: Sono stati tutti arrestati tranne uno che si è sottratto alla cattura ed è attualmente ricercato. Tra gli indagati anche un medico.
Il sodalizio criminoso era capeggiato da un uomo titolare di un’agenzia di investigazioni privata: I carabinieri del comando provinciale di Perugia con la collaborazione dei militari di Catania e Prato hanno smantellato un sodalizio criminoso, composto da due gruppi di rapinatori, una che proveniva da Prato e l’altra dall’Assisano, capeggiato da una persona incensurata titolare di un’agenzia di investigazioni privata. Il titolare fungeva da basista e da regista indicando le attività da colpire per i due gruppi. Nella banda c’erano anche vari dipendenti dell’agenzia stessa. Alla città toscana si è arrivati perché, durante la rapina a una tabaccheria, uno dei malviventi aveva con sé una busta col logo di un negozio cinese della città toscana.
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La violenza: Attività commerciali colpite dai banditi che armati con molta violenza e aggressività minacciavano i titolari per poi prendere ciò che era in cassa e fuggire via. In alcuni casi sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. Molto violenta è stata la rapina al tabaccaio di Ellera. Il proprietario e il figlio, oltre ad essere stati picchiati sono stati anche terrorizzati da un colpo di pistola sparato da uno dei due banditi.
Altri elementi: I militari – è stato detto in conferenza stampa – stanno cercando di raccogliere elementi di prova per la loro responsabilità in altri episodi simili, con lo stesso modus operandi. Il valore stimato di tutte le rapine si aggira a circa 150 mila euro.
Le attività hanno avuto inizio nel marzo 2018: Il primo episodio che ha fatto scattare le indagini è stata la rapina consumata ai danni del responsabile di una sala scommessa. L’uomo stava depositando l’incasso giornaliero alla cassa continua Unicredit di Ellera. La vittima fu violentemente aggredita da due soggetti con volto coperto che con lo spray urticante l’hanno rapinato di almeno 40 mila euro. Con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza si è riusciti ad individuare la targa di un’autovettura, grazie al RIS di Roma, e risalire all’intestatario.
Le rapine: I carabinieri hanno ricostruito altre rapine commesse dalla banda: almeno sei, da gennaio a maggio 2018. Solitamente ad agire direttamente contro le vittime erano in due, ma durante le rapine a spostarsi erano anche in otto, c’era chi faceva da palo.
La cattura e il sequestro: Le indagini durante circa 5 mesi hanno consentito di individuare i due gruppi gravitanti in particolar modo in Toscana e in Umbria. Durante l’esecuzione delle ordinanze sono stati trovati e sequestrati nei domicili degli arrestati, due coltelli, un machete, una cassaforte sigillata e due noccoliere.
Processo: I 14 indagati vanno verso il processo. Il pm Mario Formisano ha contestato loro, a vario titolo, le accuse per un totale di 21 capi di imputazione.
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