Amanda Knox ritira in ballo Rudy Guede, ma l’avvocato Gentile non ci sta e…

Amanda Knox ritira in ballo Rudy Guede, ma l'avvocato Gentile non ci sta e
Rudy Guede e Nicodemo Gentile

Amanda Knox ritira in ballo Rudy Guede, ma l’avvocato Gentile non ci sta e

«Il primo novembre 2007, un ladro, Rudy Guede è entrato nel mio appartamento, ha violentato e ha ucciso Meredith» dice Amanda Knox parlando dal palco a Modena. Decine di giornalisti accreditati da più Paesi, fotografi e cameraman sono nella città emiliana dove la 31enne di Seattle è arrivata per partecipare al Forum Monzani per il Festival della giustizia penale. Parla per la prima volta ufficialmente nel suo primo ritorno in Italia dopo l’assoluzione nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher.

Ma alle parole dell’Americana, fa eco Nicodemo Gentile, uno dei due difensori di Rudy Guede. «Cosi è se vi pare….- scrive il legale sul suo profilo Facebook – ” …un ladro di nome Rudy é entrato nel mio appartamento e ha violentato e ucciso Meredith”…Così oggi Amanda a Modena. Ho difeso Guede per ben 9 anni – scrive – e conosco ogni singola parola, di ogni singolo atto e documento, di quei voluminosi fascicoli. Non mi sembra opportuno riparlare della complessa e controversa vicenda. Mi piace però evidenziare – aggiunge –  come in quell’appartamento, per la Suprema Corte, che ha definitivamente assolto la Knox ai sensi del 2 comma dell’ art. 530 c.p.p., c’ era pero’, e con certezza, anche la donna americana ( pg 49 Sent.). Questo insignificante dettaglio – conclude -, oggi ad Amanda è sfuggito, cosi com’è sfuggito ai numerosi presenti, che, infatti, non hanno contestato il fondamentale dato alla commossa ragazza di Seattle. Anche per queste ragioni ai Festival, senza titubanze, preferisco con convinzione le sagre….».

Il 1 novembre 2007 un ladro di nome Rudy e’ entrato nel mio appartamento e ha violentato e ucciso la mia coinquilina Meredith. Il suo dna e’ stato rilevato sul suo corpo in tutta la scena del crimine, ha lasciato le sue impronte digitali e il piede nel suo sangue. E’ fuggito dal Paese e alla fine e’ stato catturato, processato e condannato. Eppure, nonostante tutta l’ attenzione che questo caso ha ricevuto in tutto il mondo, un numero sorprendente di persone non ha mai sentito il nome di Rudy Guede, questo perché’ polizia, il pm e i media e il pubblico hanno invece concentrato la loro attenzione su di me. Come mai?

Questo un passaggio dell’ intervento di Amanda Knox al festival della giustizia penale di Modena. Il riferimento della 31enne di Seattle, prima condannata poi assolta definitivamente per l’ omicidio di Meredith Kercher, e’ all’ ivoriano Rudy Guede condannato in via definitiva per l’ uccisione della studentessa inglese.

Con i furgoni tv ammassati davanti alla nostra casa, i giornalisti internazionali – ha ricordato Knox – che arrivavano in citta’ , i poliziotti erano sotto una pressione immensa, che chiedeva loro di arrestare al piu’ presto un colpevole. Prima che le prove scientifiche fossero tornate dal laboratorio e mentre Guede fuggiva, hanno deciso di mettermi sotto attenzione, di indagarmi. Questa decisione -ha concluso – non era basata su prove fisiche, non era basata sulle testimonianze, non era basata su un motivo, ma era basata solo su una intuizione investigazione“.

Si prepara a prendere la sua seconda laurea e intanto continua a lavorare all’ esterno del carcere di Viterbo Rudy Guede, l’ ivoriano condannato a 16 anni di reclusione per l’ omicidio di Meredith Kercher. Che ha sempre negato di avere ucciso la studentessa inglese pur ammettendo di essere stato presente in casa al momento del delitto. Secondo quanto appreso dall’ Agenzia Nazionale di Stampa Associata, Guede, che ha già ottenuto la laurea triennale (con 110 e lode) in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale, si prepara a discutere la tesi in narrazione cinematografica presso la facoltà di Storia e società dell’ Università di Roma Tre.

Ha infatti terminato gli esami con una media intorno ai 28 trentesimi. L’ ivoriano è stato da tempo ammesso al lavoro esterno al carcere presso la biblioteca del Centro per gli studi criminologici di Viterbo che lo segue. Ha inoltre usufruito di diversi permessi premio ed è tornato più volte a Perugia ospite della famiglia della sua maestra delle elementari.

 

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