
Arriva da Roma allarme focolai peste suina africana su cinghiali
Arriva da Roma l’allarme dei focolai di peste suina africana sui cinghiali, come in Piemonte e in Liguria. A richiedere la dovuta attenzione è Coldiretti Umbria: “Rischiamo uno tsunami economico per gli allevamenti suinicoli e conseguentemente per i prodotti trasformati. Non possiamo più attendere!!!!. Ribadiamo con forza quanto sia urgente e necessaria l’adozione di misure immediate per il contenimento dei cinghiali“.
Peste suina africana su cinghiali
Abbiamo più volte sollecitato nelle sedi istituzionali e nelle piazze la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo in base all’articolo 19 della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. In Italia parliamo di più di 2,3 milioni di esemplari”.
“La PSA, anche se non è trasmissibile agli esseri umani, può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per loro. Rischiamo che l’emergenza si allarghi e metta a serio rischio l’intero comparto suinicolo umbro, le eccellenze che da esso derivano e la norcineria umbra, segmento importante dell’economia agricola regionale e settore di punta dell’agroalimentare Made in Italy.
Chiediamo quindi – ha ribadito Coldiretti Umbria – l’attivazione immediata di tutte le forme di controllo per arginare innanzitutto la proliferazione incontrollata di questi ungulati; controllo che nonostante le ripetute e innumerevoli nostre sollecitazioni non hanno trovato la giusta attenzione da parte delle istituzioni”.
Peste suina, avviate le simulazioni per la ricerca delle carcasse
“In quest’ambito – commenta Mario Rossi, Direttore regionale Coldiretti – oltre ad un più efficace contenimento, assume ora ancor più importanza e valore, la necessità di costruire al più presto sul nostro territorio quella filiera tanto invocata per la commercializzazione e tracciabilità delle carni dei cinghiali, sulla quale il compito e il supporto dell’apposito gruppo di lavoro preannunciato in sede di tavolo tecnico regionale va chiarito e reso immediatamente operativo. Pur senza alimentare al momento allarmismi – ha proseguito Rossi – occorre mettere in campo ogni iniziativa utile a fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti suinicoli, monitorando attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno dell’intero comparto”.
La Psa non è trasmissibile all’uomo
Il caso di Peste suina africana (Psa) a Roma – a quanto si apprende – è stato segnalato e individuato dall” Istituto zooprofilattico del Lazio e confermato dallo Zooprofilattico Umbria e Marche centro di riferimento nazionale su questa malattia. Oggi è convocata – come si apprende – la riunione del gruppo di esperti che lavora sulla Psa, che si riunisce periodicamente per analizzare i casi, come in Piemonte e Liguria (le zone finora colpite, nelle province di Genova e Alessandria) ed è stato attivato il monitoraggio sulla zona per delimitare i confini dell” area interessata. Avviate anche le procedure di notifica europea. La Psa non è trasmissimibile all’uomo, infetta solo i suini e finora è stata individuata solo sui cinghiali.
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