Nestlé e Cgil assenti in commissione, M5s, mancanza di rispetto
Il M5S ha sempre seguito con grande attenzione le problematiche legate alle annose vicende dello stabilimento di San Sisto, ispirando con il proprio ordine del giorno, di novembre 2014, la Deliberazione del Consiglio Comunale del 15 gennaio 2015, che impegnava il Sindaco a seguire con attenzione la vicenda degli esuberi, all’epoca gestita con i contratti di solidarietà, e del futuro occupazionale e produttivo del sito storico della Perugina; un marchio con una storia, da sempre, indissolubilmente, legata alla città e alla genialità creativa ed imprenditoriale che tanti anni or sono ha saputo esprimere e che a tutt’oggi con il Bacio Perugina si mostra capace di tutelare i tentativi costanti di depotenziamento del sito produttivo.
Questa mattina, si è discusso in Quarta Commissione un ulteriore ordine del giorno del M5S, che sollecita, in questa, “nuova”, fase di crisi, il rispetto da parte di Nestlé degli impegni assunti e di un piano industriale che sia in grado di riassorbire i 340 esuberi unilateralmente annunciati dalla multinazionale.
Sono intervenute in audizione le rappresentanze di Cisl e UIL che hanno dato un importante contributo al dibattito e rimarcato la necessità di fare squadra e rete affinché il destino della stabilimento Perugina non sia quello degli esuberi, ma piuttosto del potenziamento produttivo e della stabilità occupazionale.
Il M5S sottolinea la mancanza di rispetto dell’Istituzione comunale, del Consiglio, tutto, che per legge – molti se lo dimenticano – rappresenta la comunità cittadina, quindi, la città di Perugia, tanto da parte di Nestlé che delle rappresentanze sindacali della CGIL, la quale non si è presentata, sebbene invitata, e pur rappresentando, in seno alla Perugina, il 51% dei lavoratori.
Nestlé, con una missiva a firma del Direttore di Fabbrica, lo svizzero Pointet, dichiara che dopo il tavolo al MISE intende parlare solamente ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali, quasi a significare che la città di Perugia sia qualcosa di diverso da quelle 340 famiglie che oggi Nestlé dichiara non più occupabili e negando, così, alla città e ai suoi legittimi rappresentanti la possibilità di un confronto; un confronto che non vuole, è bene inteso, invadere il campo delle relazioni tra rappresentanze sindacali e azienda, ma dare alla vicenda il giusto peso sotto il profilo dell’impatto sociale ed economico sulla città e ricordare a ciascuna istituzione le proprie responsabilità e necessità di rinnovato impegno.
Dalla CGIL invece neppure una nota. Scelta politica o distrazione? In entrambi i casi, un atto incomprensibile rispetto alla città e agli stessi lavoratori che rappresentano. Su richiesta del M5S, la seduta è stata rinviata al fine di sollecitare nuovamente l’intervento di Nestlé, nella persona dei responsabili per l’Italia, e, su richiesta del Consigliere Mirabassi, della stessa Regione Umbria. Confidiamo che entrambi gli assenti alla seduta odierna degnino l’Istituzione comunale e la città di Perugia della loro presenza.
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