
Da Perugia il grido dell’Horeca e dei tassisti: «Non ce la facciamo più» 🔴
Ai tassisti si uniscono ristoratori, commercianti, ambulanti ed altre categorie per chiedere interventi concreti ed un maggior coraggio al Governo. E’ quanto dicono gli Horeca in merito al “Massacro” che i due governi hanno provocato un po’ su tutte le categorie, ma in particolare su quelle elencate qua sopra.
«Dopo un anno dall’avvio delle misure di restrizione – hanno detto durante la manifestazione di Perugia – ed in presenza di un nuovo Governo, il sistema degli aiuti continua a non funzionare da congruo contrappeso al congelamento lavorativo. Le imprese italiane, ed in particolare le micro-imprese, cioè quelle caratterizza-te dal fatto di rappresentare l’unica fonte di reddito per le famiglie che vi lavorano, sono state abbandonate a se stesse. E se queste sono chiuse – aggiungono -, o comunque sono parte di una filiera bloccata dalle restrizioni, sia i costi aziendali che quelli familiari fatti di bollette, affit-ti, mutui, spesa alimentare, non è possibile sostenerli!»
È per questo che venerdì 26 marzo, con la civiltà che li contraddistingue, in molte città d’Italia ai tassisti si si sono uniti i ristoratori, commercianti, ambulanti ed altre categorie, per dare un segnale al Governo, per andare oltre la semplice protesta sui social, che seppur necessaria, non è sufficiente.
«L’auspicio – dicono tutti – è di essere d’ispirazione a tutto il mondo del la-voro che deve avere la capacità di ritrovarsi unito! Perché se é vero che le istituzioni nazionali sono state finora sostanzialmente indifferenti verso le piccole imprese e le famiglie che ne dipendono, con al massimo misure irrisorie, è altrettanto vero che la pressione sociale esercitata dagli italiani sia stata tra le più timide d’Europa».
«Oggi, noi chiediamo aiuti veri sia in termini di sostegni – afferma Claudio Giudici Presidente nazionale Uritaxi -, sia nel congelamento dei costi che invece continuano a correre: aiuti a fondo perduto ben più consistenti di quanto visto sinora, blocco di ogni forma di tassazione, contributi previdenziali figurativi, blocco sanzio-nato di tutti i mutui (su cui invece le banche si comportano in modo arbitrario), blocco degli affitti»
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