Estradizione di Davide Pecorelli verso l’Albania: la decisione della Corte d’Appello di Perugia

La Corte d'Appello di Perugia ha dato il via libera all'estradizione di Davide Pecorelli in Albania

Estradizione di Davide Pecorelli verso l'Albania: la decisione della Corte d'Appello di Perugia
Immagine da Top-channel.tv

Estradizione di Davide Pecorelli verso l’Albania: la decisione della Corte d’Appello di Perugia

La Corte d’Appello di Perugia ha autorizzato l’estradizione di Davide Pecorelli verso l’Albania. La decisione è stata resa nota dai legali dell’imprenditore di Lama, Andrea Castori e Massimo Brazzi, che hanno comunicato che la Corte ha disposto l’estradizione in esecuzione del mandato di arresto internazionale emesso il 2 ottobre 2022 dal Tribunale di Puke.

Davide Pecorelli, coinvolto in un’intricata vicenda che nel 2021 lo vide simulare la propria morte, è stato al centro dell’attenzione mediatica. Pecorelli aveva dato fuoco all’auto che aveva noleggiato, lasciando al suo interno resti di ossa per inscenare il proprio decesso, prima di ricomparire sull’isola di Montecristo. Su di lui pendevano diverse accuse: truffa aggravata in concorso, profanazione di tombe in concorso, intralcio alla giustizia in concorso, distruzione della proprietà tramite incendio in concorso e attraversamento illecito della frontiera.

Ad aprile, il Tribunale di Scutari ha condannato Pecorelli con rito abbreviato, assolvendo però l’imputato dall’accusa di intralcio alla giustizia. Durante l’udienza del 24 maggio, i legali di Pecorelli hanno esposto alla Corte d’Appello i motivi di impugnazione contro la sentenza del Tribunale di Scutari. Essi hanno argomentato che il procedimento penale potrebbe concludersi con pene alternative alla detenzione, e hanno sollevato dubbi sulla corretta qualificazione del reato di truffa aggravata e sulla proporzione della pena rispetto al codice penale italiano.

Inoltre, i legali hanno richiesto un approfondimento sulle condizioni detentive in Albania, per verificare se rispettano il divieto di trattamenti inumani e degradanti, citando il caso di Gabriele Marchesi, il cui estradizione fu impedita per ragioni simili.

In attesa della motivazione della sentenza, che dovrà essere depositata entro novanta giorni, gli avvocati intendono impugnare la decisione e presentare ricorso in Cassazione. Castori e Brazzi si sono detti fiduciosi che la pronuncia possa essere riformata, sostenendo che l’estradizione di Pecorelli avrebbe un impatto significativo sulla sua sfera familiare, essendo lui sposato e padre di quattro figli.

Questo nuovo sviluppo nel caso di Davide Pecorelli segna un importante passo nella complessa vicenda legale dell’imprenditore, mentre i suoi legali continuano a lottare per una risoluzione favorevole.

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