
Arrestato latitante cinese per sfruttamento della prostituzione a Terni
Arrestato latitante cinese – A Terni, un cittadino cinese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in seguito a un’inchiesta condotta dalla Procura di Benevento. L’uomo è accusato di essere coinvolto in un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alla truffa. Il sospetto, originario di Napoli, era stato destinatario di una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa il 15 febbraio scorso da un giudice del Tribunale di Benevento.
Questa misura è stata emessa in seguito a un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri della compagnia di Montesarchio.
Le indagini, avviate nel settembre 2020 e coordinate dalla Procura di Benevento sotto la guida di Aldo Policastro, hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di misura cautelare personale contro altri individui di nazionalità cinese ed italiana in varie località del territorio nazionale, tutte su richiesta della Procura locale. Con l’arresto di questo latitante cinese a Terni, si conclude l’ultimo capitolo di questa complessa indagine condotta dalle autorità.
Lo sfruttamento della prostituzione è una grave violazione della dignità umana e della libertà sessuale. Si tratta di un reato che consiste nel trarre un indebito vantaggio economico dall’attività di prostituzione altrui, approfittando dei proventi ottenuti da chi si prostituisce. Lo sfruttatore può essere chiunque si faccia mantenere, anche in parte, da una persona che si prostituisce, o chi partecipi ai guadagni derivanti da tale attività. Lo sfruttatore deve agire con dolo specifico, cioè con la consapevolezza e la volontà di sfruttare la prostituzione altrui. La pena prevista per questo reato è la reclusione da due a sei anni e la multa da 258 a 10.329 euro1234.
Il favoreggiamento della prostituzione è un reato diverso dallo sfruttamento, anche se spesso connesso. Esso consiste nel favorire in qualsiasi modo l’esercizio della prostituzione altrui, creando le condizioni favorevoli per tale attività. Il favoreggiatore può essere chi offre o procura alloggio, mezzi di trasporto, protezione, pubblicità o clientela a chi si prostituisce. Il favoreggiatore deve agire con dolo generico, cioè con la consapevolezza di agevolare la prostituzione altrui, senza che abbia rilevanza il movente dell’azione. La pena prevista per questo reato è la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 516 a 10.329 euro125.
Sia lo sfruttamento che il favoreggiamento della prostituzione sono reati abituali, cioè che richiedono una ripetizione delle condotte incriminate in modo da formare un disegno criminoso unitario. Inoltre, sono reati plurioffensivi, cioè che ledono più beni giuridici: la libertà e l’autodeterminazione sessuale della persona che si prostituisce, l’ordine pubblico e la moralità sociale.
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