
Disagio giovanile causato dal Covid 19, approvato odg di Progetto Perugia
E’ stato approvato a maggioranza con la sola astensione del gruppo della Lega l’Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Progetto Perugia, avente ad oggetto: “Disagio sociale giovanile causa Covid-19”
Nell’atto i consiglieri invitano l’amministrazione, vista la situazione di emergenza causata dall’epidemia COVID-19 e considerato quanto tale emergenza sanitaria incida sul disagio sociale giovanile di fare in modo che il Comune di Perugia si faccia portavoce presso la Regione Umbria affinché si valuti, non appena ci sarà la possibilità dettata chiaramente dall’andamento dell’indice dei contagi, la riapertura, la quale avvenga con regole chiare e adeguate all’emergenza in corso, e che prenda in considerazione quegli spazi di socialità (Oratori, attività sportive giovanili, scuole) capaci di donare ai giovani quella vita sociale e relazionale indispensabile per la formazione di ognuno di essi. Inoltre di definire, laddove si ritenga necessario, modelli organizzativi in collaborazione con i soggetti gestori e concedere fruibili quanti più spazi di socialità possibili nel rispetto delle misure di sicurezza.
Di recente –ricordano i proponenti dell’ordine del giorno rappresentati da Nicola Volpi- abbiamo assistito a un boom di tentativi di suicidio da parte degli adolescenti (ma anche dei preadolescenti) in questo periodo di pandemia. Sono stati, in particolare, i neuropsichiatri infantili dell’Ospedale Regina Margherita di Torino a denunciare la crescita di tentativi di suicidio e di suicidi portati a compimento tra i minori nella fascia di età 10-17 anni. Il fenomeno, che ha visto un aumento già negli ultimi dieci anni, -sostengono- è destinato a crescere in quanto adolescenti e preadolescenti in questo periodo di isolamento forzato e di pressione psicologica sono più preda di depressione, ansia e sono anche più esposti alla violenza domestica.
Diventa, così, importante, come ha sottolineato lo psichiatra Richard Friedman in un articolo sul New York Times, che professionisti della salute e genitori interagiscano con gli adolescenti per comprendere/accogliere il loro dolore, e promuoverne l’accettazione finalizzata all’adattamento. Sarebbe anche necessario promuovere nuovi servizi di salute mentale pensati specificamente per l’adolescenza.
Non si può trascurare il fatto che gli adolescenti necessitino – per il loro sviluppo – di un contatto regolare con i coetanei, e anche di relazioni “strette” con gli adulti fuori casa, come insegnanti e allenatori. Diventa fondamentale, in questa fase pandemica, preparare i genitori a riconoscere nei loro figli sintomi depressivi e segni che possano far pensare a un’ideazione suicidaria in fase prodromica.
I ricercatori, inoltre, suggeriscono che la solitudine sperimentata dai giovani durante le misure di contenimento della malattia per COVID-19 può influire sulla loro futura salute mentale. Pertanto, raccomandano un supporto preventivo e un intervento precoce per affrontare i bisogni di salute mentale di bambini e adolescenti durante la pandemia.
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