Trasporto pubblico Umbria, quale futuro per cittadini e lavoratori?

Non toglieteci l'autobus, SIT in protesta

Trasporto pubblico Umbria, quale futuro per cittadini e lavoratori?

“Negli ultimi anni si sta vivendo una situazione a dir poco drammatica per i cittadini umbri, con il continuo taglio di corse degli autobus e, di conseguenza, una riduzione di posti di lavoro per questa Regione”. Sono la Fit Cisl Umbria e la Uiltrasporti Umbria a denunciare una situazione insostenibile per tanti cittadini e tanti lavoratori a cui stanno peggiorando gravemente le condizioni di lavoro con turni spesso insostebili.
“Gli umbri – affermano i segretari generali Gianluca Giorgi (Fit Cisl Umbria) e Stefano Cecchetti (Uiltrasporti Umbria) – si meritano un servizio di trasporto adeguato ad un Paese civile ed in continuo ammodernamento e non una politica regionale che parli solamente di sprechi e sperpero di denaro, sostenendo la superfluità di alcuni servizi. Per noi ogni chilometro fatto è un servizio alla comunità e ricordiamo che il diritto alla mobilità è riconosciuto nella nostra Costituzione. In Umbria sembra che ciò non valga e a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli”.
Le risorse nazionali destinate al trasporto pubblico locale (inserite nel Fondo nazionale dei trasporti) sono state incrementate già da quest’anno e sono di 100 milioni di euro annui, nei prossimi anni tali risorse avranno un ulteriore aumento annuale fino ad arrivare a 300 milioni di euro all’anno nel 2025. “Ciò perché – sostengono Giorgi e Cecchetti – a livello nazionale, a differenza dell’Umbria, si è capita l’importanza che riveste il trasporto pubblico. La Regione Umbria, per voce dell’assessore ai trasporti Enrico Melasecche, insieme ai comuni, invece, dichiara che alle prossime gare ci sarà un risparmio di ben 13 milioni di euro, effettuando una gara con ben 4 lotti”.
La Fit Cisl Umbria e la Uiltrasporti Umbria, in questo contesto, sottolineano di essere aperti ad ogni confronto costruttivo: “Non sono solo i 4 lotti – dichiarano i due sindacalisti – che ci sembrano irragionevoli in questa regione così piccola, ma soprattutto sono le risorse economiche che verranno investite”. Per le due sigle sindacali i quattro lotti significano “un ritorno ad un passato disastroso, con sovrapposizione di linee, quattro consigli di amministrazione, quattro direttori, quattro officine ed altro. Il nanismo aziendale – affermano – va combattuto in quanto provoca solo uno spreco di risorse, mentre nei grandi player ci possono essere risparmi notevoli”.

 

Così la Fit Cisl e la Uiltrasporti regionali si rivolgono alla Regione, attendendo e sperando che l’assessore Melasecche chiarisca la strada che si intende percorrere. “Una domanda, a questo punto, sorge spontanea – proseguono dalle segreterie -. Se è stata finalmente creata la famosa Agenzia della mobilità in Umbria, con un risparmio previsto di 8 milioni di euro, e se a livello nazionale hanno anche aumentato le risorse al settore e tolte le penali per quest’anno alle regioni che non hanno raggiunto gli obiettivi (penalizzazioni economiche già subite dall’Umbria in anni passati), perché in Umbria si parla ancora di far cassa o, come ci ripete l’assessore, di “sprechi”?”. Il servizio pubblico per la Fit Cisl Umbria e la Uiltrasporti andrebbe incrementato e non tagliato come sta avvenendo in questa estate, o come probabilmente avverrà all’inizio dell’anno scolastico.
“Saremmo ben lieti – concludono Giorgi e Cecchetti – che l’assessore ci smentisca”.
Fit Cisl Umbria e Uiltrasporti Umbria

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