Finanza sequestra beni, oltre 12 milioni €, emesse 81 ordinanze

Provvedimento cautelare patrimoniale eseguito nei confronti di 81 soggetti

Finanza sequestra beni, oltre 12 milioni €, emesse 81 ordinanze

Guardia di Finanza sequestra beni per oltre 12 milioni di euro

Finanza sequestra beni – A conclusione di un’operazione ispettiva su vasta scala, i militari del Comando Provinciale di Terni, su delega della Procura della Repubblica ternana, con il supporto di militari del Servizio Centrale I.C.O. e dei Reparti del Corpo territorialmente competenti sub-delegati, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Terni. Questo sequestro ha coinvolto 42 persone fisiche e 39 persone giuridiche, per un valore complessivo di 12.552.360,53 euro, ed è stato eseguito su tutto il territorio nazionale e all’estero.

I reati contestati includono associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio, impiego di denaro proveniente da delitto in attività economiche, indebite compensazioni, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Per l’attuazione del decreto, sono state condotte diverse perquisizioni locali, sia in Italia che all’estero, nei confronti degli indagati. Sono stati individuati e colpiti da provvedimenti di sequestro complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie situati nel territorio di Terni e in altre 14 province italiane, tra cui Milano, Torino, Biella, Novara, Verona, Lucca, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Roma, Napoli, Potenza, Catania e Sassari, oltre che in Romania grazie alla collaborazione con le Autorità giudiziarie tramite EUROJUST.

L’indagine è partita da un controllo fiscale su una società di consulenza tributaria e fiscale, formalmente con sede a Roma ma operante nel ternano. Questa società agiva come garante nell’istituto dell’accollo tributario, fungendo da intermediario tra il debitore e il creditore fiscale. La società garantiva il buon esito delle operazioni di compensazione dei debiti erariali di vari contribuenti sparsi in tutta Italia, utilizzando crediti fiscali generati da società terze, spesso prive della capacità economica di generare tali crediti.

Il meccanismo fraudolento prevedeva la creazione di diverse società intestate a soggetti nullatenenti, privi di fonti di reddito certificate, per generare ed esporre ingenti crediti d’imposta non supportati dalla necessaria documentazione contabile. Professionisti compiacenti attestavano falsamente la genuinità delle dichiarazioni fiscali, utilizzando visti di conformità non veritieri. Successivamente, il credito IVA veniva ceduto tramite contratti di accollo tributario tra le società “accollanti” e le società “accollate”, con la società di consulenza come garante.

I proventi illeciti generati da queste operazioni venivano poi trasferiti all’estero attraverso società create in Romania, che emettevano fatture per operazioni inesistenti. Le indagini hanno rivelato che una parte dei fondi illeciti è stata utilizzata per acquisire un deposito di prodotti petroliferi a Terni, del valore di 450.000 euro.

Per consolidare le prove e determinare ruoli e responsabilità, la Procura della Repubblica ha delegato l’esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro di documentazione nei confronti di 39 società. Grazie alla collaborazione internazionale, sono stati individuati numerosi conti correnti e beni immobili che sono stati sequestrati.

Nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati gioielli, orologi e accessori di lusso, titoli bancari e denaro contante in varie valute. Questo intervento testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare l’inquinamento dell’economia con capitali illeciti e il lavoro sinergico delle Autorità giudiziarie e di polizia nazionali ed estere per prevenire la monetizzazione dei falsi crediti, garantendo al contempo la tutela delle imprese oneste.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*