Landini a Perugia, con i voucher paghiamoci i politici

Landini a Perugia, con i voucher paghiamoci i politici

Landini a Perugia, con i voucher paghiamoci i politici

“Pagare i politici con i voucher non è una provocazione, è un ragionamento. Perché reintrodurre i voucher credo che sia un’offesa al mondo del lavoro”. Lo ha detto a Perugia il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini per lo sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra. “Reintrodurre i voucher significa anche favorire lo sfruttamento e quindi, banalmente, mi sono posto il tema se i politici sanno cosa vuol dire lavorare con un voucher e se hanno mai lavorato in vita loro”, ha sottolineato. “Se considerano così belli i voucher benissimo allora paghiamoli con i voucher. Altrimenti non facciano ai lavoratori quelli che non vorrebbero che fosse fatto a loro”.

“Questo governo è partito male, dice delle cose e ne fa altre. Stamani siamo in piazza per cambiare la legge finanziaria che in realtà colpisce i più deboli”. Ha detto il segretario. “Abbiamo bisogno di aumentare i salari vista l’inflazione, di colpire l’evasione fiscale e abbassare le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati, ma non viene fatto”, ha aggiunto. “Anzi – ha detto Landini – fanno la flat tax per i redditi più alti e continuiamo ad avere troppa precarietà con i giovani che non hanno futuro”.

“Le priorità sono il lavoro con l’aumento dei salari e il superamento della precarietà, così da dare alle persone una occupazione che consenta loro di vivere dignitosamente; combattere l’evasione fiscale e fare una riforma del fisco degna di questo nome; e investire sui servizi sociali. Invece di tagliare su sanità e scuole – ha concluso – bisogna investire per rafforzare la sanità pubblica e il diritto all’istruzione e alla formazione”.

1 Commento

  1. A proposito dei tagli alla Sanità, Landini farebbe bene che leggesse il Report dell’Osservatorio GIMBE (n.7 del 2019) dal titolo “Il definanziamento 2010-2019 del Servizio Sanitario Nazionale”. Così Landini si renderebbe conto che tale “definanziamento” è avvenuto a partire dal governo Monti e poi a seguire dai governi Letta, Renzi, Gentiloni e Conte 2, tutti governi dei quali faceva parte il PD.

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