Nicola Zingaretti a Ponte san Giovanni con il popolo del Pd per Bianconi | Foto

Nicola Zingaretti a Ponte san Giovanni con il popolo del Pd per Bianconi

“La mia ambizione è far diventare questa terra il posto migliore dove vivere”. Lo ha detto Vincenzo Bianconi, candidato a presidente della Regione Umbria questo pomeriggio al CVA di Ponte San Giovanni, alla presenza del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti.

«Vengo da una famiglia che ha fatto del lavoro il suo modello – ha detto Bianconi. Tanto è stato fatto, chi vuole farci dimenticare chi siamo, da dove veniamo, quello che abbiamo costruito, i valori della nostra terra, i valori di San Francesco e san Benedetto, il valore del prendersi cura degli ultimi, anche di avere l’ambizione di guardare avanti».

E poi ha aggiunto: «C’è qualcuno che ci vuole cambiare, ma noi non possiamo cambiare. Non possiamo dimenticare le nostre radici, poi allo stesso tempo dobbiamo fare i conti. Un imprenditore fa sempre i conti, perché aiuta a capire dove sei tu rispetto agli altri. per rilanciare il futuro e questa regione, dobbiamo tutti metterci in discussione».

«Insieme a me ci sono moltissime persone, alcune delle quali sono qui, che si sono messe a disposizione, con la loro qualità, la loro esperienza e la loro generosità, per cambiare un pezzo di mondo, creare un modello nuovo e lanciare l’Umbria verso il futuro. Sono convinto – ha aggiunto Bianconi – che la partecipazione sia l’elemento fondamentale della nostra sfida. E partecipazione è saper ascoltare e decidere solo dopo aver ascoltato, ribaltando un paradigma e portando le scelte nel cuore del territorio».

Sulla scelta di accettare la candidatura Bianconi ha detto di sentirsi “onorato” e di averlo fatto, dopo una riflessione non certo leggera, perché:  «Non volevo avere il rimpianto di non essermi messo a disposizione, di non averci messo la faccia per un modello nuovo e un cambiamento epico di approccio».

E poi ancora: «L’Umbria è una terra meravigliosa e non ce lo dobbiamo dimenticare. Siamo leader nazionali per molti aspetti e noi dobbiamo cambiare dove si è sbagliato e tenere il meglio dove si è fatto bene. Non buttiamo via tutto, ricordiamoci chi siamo. Sulla sanità, ad esempio, ci sono dei problemi ma il servizio è un servizio di qualità. A correggere e migliorare ci dobbiamo pensare noi. Vengo da Norcia, dopo il terremoto ho parlato con tutti, anche col Papa e conosco la differenza tra il fare e la passerella. Quando il circo andrà via, qui rimarremo noi per i prossimi cinque anni e noi dovremo affrontare le sfide che ci aspettano».

E infine: Ogni territorio ha il suo problema. C’è il terremoto ma c’è anche un’industria che si deve reinventare, un turismo che fatica a decollare, un’agricoltura da sostenere, una rete di servizi alla persona che è già un’eccellenza e che può migliorare. Insieme gestiremo tutti questi problemi con attenzione, intelligenza e mettendoli tutti allo stesso livello».

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