Cambio passo in Sanità, subito piano regionale aderente ai bisogni pazienti

I consiglieri Pace e Squarta: oltre il Covid affrontiamo i tanti problemi ereditati dalla vecchia Giunta

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Cambio passo in Sanità, subito piano regionale aderente ai bisogni pazienti

«In questo 2021 vengano affrontati i veri problemi della sanità e le tante questioni ereditate dalla passata amministrazione. Per un servizio più efficiente è opportuno un cambio di passo, anche attraverso un incremento del personale medico e infermieristico che nell’immediato si rende necessario per fronteggiare l’emergenza Covid».

E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri regionali Eleonora Pace e Marco Squarta di Fratelli d’Italia i quali, sulla linea intrapresa dalla Giunta Tesei, in seguito all’avvenuta nomina dei direttori generali auspicano una «riorganizzazione generale del settore in maniera tale da raggiungere un modello di efficienza sempre maggiore».

«L’emergenza Covid è stata governata e continua ad essere gestita attraverso l’erogazione di tutte le prestazioni necessarie comprese nel protocollo – si legge nel comunicato congiunto della presidente della Commissione sanità e servizi sociali a Palazzo Cesaroni e del presidente dell’Assemblea legislativa -.

Finita quella, però, è tempo di guardare al futuro della sanità umbra con un piano regionale aderente ai bisogni e alla realtà attuale, capace di far finalmente registrare un doveroso cambio di passo. I ritardi e le gravi lacune provenienti dalla gestione passata – si legge – potranno essere spazzati via solo con una visione strategica che sappia contenere visione, programmazione e obiettivi».

La ricetta di Pace e Squarta comprende «una ricerca costante di qualità nelle prestazioni, una forte presenza nei territori, una forte integrazione delle prestazioni e il superamento contestuale di pigrizie e rendite di posizione. Fratelli d’Italia sarà presente e propositiva a tutti i livelli nei passaggi rappresentati dal Piano sanitario regionale, dalla stipula di convenzioni con l’Università, fino alla riorganizzazione dei servizi territoriali».

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