Spaccio internazionale al Circolaccio di Spoleto: 28 imputati a rischio processo
Spaccio internazionale al Circolaccio – Un traffico di droga internazionale, legato al “Circolaccio” di Spoleto, potrebbe portare a processo 28 persone. Il Ros dei Carabinieri di Perugia ha scoperto l’attività illecita durante un’indagine sul gruppo anarcoinsurrezionalista, attivo tra 2018 e 2022. Le udienze preliminari sono state rinviate a gennaio per difetti di notifica.
Il traffico internazionale di stupefacenti, principalmente hashish e cocaina, proveniva dal Marocco e dalla Spagna per poi essere distribuito tra Perugia e Spoleto. Gli inquirenti sono arrivati alla scoperta durante le indagini su un gruppo anarcoinsurrezionalista, con base proprio nel “Circolaccio” di Spoleto, che già era stato colpito da un blitz nel novembre 2021. In quella operazione, coordinata dalla procura di Perugia e di Milano, furono arrestate sei persone con accuse di istigazione a delinquere e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Tra gli arrestati, anche Alfredo Cospito, noto ideologo del Fai, attualmente detenuto in regime di 41 bis.
Le indagini sul gruppo anarchico hanno permesso ai Carabinieri di ascoltare conversazioni che hanno svelato un vasto sistema di spaccio di droga. La 44enne perugina, una delle figure chiave, viaggiava regolarmente tra Italia e Spagna trasportando droga, nascosta in ovuli ingeriti o nei bagagli. I rifornimenti arrivavano da fornitori marocchini e tunisini, che operavano principalmente dal Marocco e dalla Spagna. Questi venivano pagati tramite bonifici inviati da Spoleto e Perugia attraverso circuiti di trasferimento di denaro come Western Union e Money Transfer, ritirati successivamente in agenzie situate nei Paesi di provenienza.
Una volta in Italia, la droga veniva distribuita al dettaglio da vari spacciatori, che operavano principalmente nelle piazze di Perugia e Spoleto. Gli inquirenti hanno ricostruito come, tra il 2018 e il 2022, l’organizzazione sia riuscita a muovere grandi quantità di stupefacenti tra i tre Paesi coinvolti. La procura di Perugia, sotto la direzione del sostituto procuratore Manuela Comodi, ha chiesto il rinvio a giudizio per 28 persone coinvolte, tra cui sei residenti a Perugia e cinque a Spoleto. La rete include anche cittadini tunisini, marocchini e albanesi, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine per reati di spaccio.
L’udienza preliminare davanti al giudice Angela Avila si è tenuta ieri, ma è stata rinviata al 16 gennaio a causa di problemi legati alle notifiche. Alcuni degli imputati hanno già avanzato richieste per procedimenti con riti alternativi, un’opzione che potrebbe alleggerire le loro posizioni legali. Tuttavia, molti rischiano un processo per traffico internazionale di droga.
Questa indagine rappresenta un ulteriore tassello nella lotta contro lo spaccio di stupefacenti, che continua a colpire il territorio umbro, e vede coinvolte figure criminali a livello internazionale, sfruttando reti ben consolidate tra Italia, Spagna e Marocco.
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