Operazione dei Carabinieri di Terni smantella bivacco di spaccio

Operazione dei Carabinieri di Terni smantella bivacco di spaccio

Nel contesto dei controlli intensificati sul territorio attuati dal Comando Provinciale Carabinieri di Terni, la Sezione Operativa del Comando Compagnia ha effettuato un’operazione mirata nella zona boschiva di San Biagio, frazione di Cesi. L’intervento, che ha coinvolto anche i Carabinieri di Papigno e Piediluco, nonché il Nucleo Cinofili di Roma e il Centro Operativo Elicotteri di Roma, ha portato alla scoperta di un bivacco adibito allo spaccio di sostanze stupefacenti e al conseguente arresto di un pusher di origine magrebina.

Il soggetto, privo di fissa dimora e senza documenti di identità, è stato trovato in possesso di diversi grammi di hashish e di attrezzature utilizzate per la pesatura e il confezionamento delle dosi. Al momento dell’intervento, l’individuo ha tentato di fuggire, ma è stato rapidamente bloccato dai Carabinieri che avevano circondato l’area del bivacco.

In seguito all’arresto, sono state avviate le procedure per l’espulsione dell’individuo, con l’invito a lasciare il Territorio Nazionale entro sette giorni. L’operazione rientra in un’ampia serie di controlli svolti nelle zone impervie intorno a Terni, finalizzati a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei boschi.

Durante l’operazione, i cani antidroga hanno giocato un ruolo cruciale nel rinvenimento dello stupefacente, riuscendo a localizzare la droga nascosta lontano dai bivacchi. Inoltre, la supervisione aerea da parte degli elicotteri dei Carabinieri ha facilitato l’identificazione e il monitoraggio dei soggetti coinvolti, contribuendo così alla loro cattura.

La strategia di controllo ha portato anche alla denuncia di numerosi soggetti e al segnalamento di diversi cittadini, di varie età, alla Prefettura locale ai sensi dell’articolo 75 del DPR 309/1990, come assuntori di sostanze stupefacenti.

Attualmente, l’indagato è in fase di indagini preliminari. È importante sottolineare che fino a una condanna definitiva, l’indagato deve essere considerato innocente secondo la normativa vigente.