TernAria, presentato il progetto della Fondazione Bruno Kessler di Trento

L'iniziativa che vede Arpa Umbria partner tecnico Scientifico è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni

TernAria, presentato il progetto della Fondazione Bruno Kessler di Trento 📸📸📸

L’iniziativa che vede Arpa Umbria partner tecnico scientifico è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni

Si è svolto questa mattina, presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Allievi – San Gallo” di Terni, l’incontro plenario di presentazione del progetto TernAria, elaborato e promosso dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento.


Di Rossano Pastura


A fare gli onori di casa la professoressa Cinzia Fabrizi, nella doppia veste di  dirigente dell’ITT  e di assessore all’Istruzione del Comune di Terni. La Fabrizi ha sottolineato “l’importanza si questo progetto, in quanto oltre a sensibilizzare gli studenti sul tema dell’ambiente e sui suoi risvolti sulla salute, consente loro di seguire tutte le fasi di sviluppo di un sistema innovativo per la realizzazione di una rete di monitoraggio della qualità dell’aria”.

Il Progetto

Questa è infatti la vera novità dell’iniziativa, illustrata da Pierluigi Bellutti e Claudia Dolci della FBK (Fondazione Bruno Kessler di Trento), che hanno illustrato il modello didattico di Scuola-Lavoro DomoSens, già sperimentato in Trentino.

“Il modello DomoSens – hanno spiegati Bellutti e la Dolci – mette in rete istituti di indirizzi diversi che lavorano insieme, come una squadra, per sperimentare situazioni tipiche del mondo del lavoro, nel quale le pluralità delle competenze e delle relazioni richieste portano ad un grado di complessità che è ormai comune nella maggioranza dei contesti lavorativi”.

“In questo caso – hanno aggiunto i due professionisti del centro di ricerca di Trento – il tema proposto dal progetto è il ciclo dell’innovazione: dalla ricerca al prodotto sul mercato. Le diverse scuole, partecipando con intere classi, diventano reparti di un’azienda, il cui obiettivo sarà sviluppare un sistema per il monitoraggio continuo e diffuso della qualità dell’aria nella Conca Ternana. Le azioni prevedono lo sviluppo della pasta sensibile ai gas da monitorare (NOx, O3 e CO); l’integrazione del sensore su una scheda da realizzare; la gestione dei segnali che la scheda; in una modalità IoT, trasmetterà ad un centro di controllo; la realizzazione di un package che completi il rivelatore in un prodotto finito, funzionale, comodo da utilizzare e con caratteristiche di forma ed estetiche che lo valorizzino”.

L’intervento dell’ing. Stefano Pallotta, della Fondazione CARIT, che ha finanziato il progetto ha sottolineato come iniziative di questo tipo riscuotano l’interesse dell’istituzione bancaria ternana, che sostiene con convinzione il progetto di cui ha riconosciuto la validità.

Il ruolo di Arpa e AIRI

Partner del progetto, come detto, ARPA Umbria, rappresentata dal Direttore del Dipartimento Umbria Sud, Francesco Longhi e AIRI (Associazione Italiana Ricerca Industriale) rappresentata da Daniela Pimponi.

Longhi ha sottolineato come iniziative come questa meritino il supporto e la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, da sempre impegnata in attività di monitoraggio della qualità dell’aria e di divulgazione scientifica.

Il Direttore Longhi ha illustrato il lavoro svolto da Arpa, con particolare riferimento alla rete di monitoraggio regionale e agli studi effettuati di recente, in concomitanza con i blocchi del traffico e dell’industria nel periodo di lock down, che hanno consentito di valutare meglio le fonti di inquinamento atmosferico e le possibili soluzioni per mitigarne gli effetti.

Coronavirus e inquinamento, studio ARPA e impatto sull’Umbria

“Le centraline di Arpa – ha concluso Francesco Longhi – rappresentano uno strumento in grado di definire i valori di inquinamento dell’aria della conca, tanto da essere l’elemento che attesta scientificamente la presenza o meno di sostanze nocive e di suggerire ai decisori politici, in questo caso gli enti locali, le misure necessarie per limitarne gli effetti”.

Anche Daniela Pimponi, di AIRI, ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra i soggetti coinvolti in progetti come quello di TernAria. “L’innovazione, gli strumenti e la formazione degli studenti coinvolti – ha spiegato la Pimponi – , rappresenta un fondamentale strumento a disposizione della comunità locale per sensibilizzare le nuove generazioni verso i problemi ambientali e dare loro un metodo di lavoro adeguato ai nostri tempi”.

La mattinata si è conclusa con l’intervento di Andrea Gaiardo, che ha presentato lo sviluppo di una delle centraline che saranno realizzate dagli studenti e i suoi possibili impieghi nel progetto.

Le scuole coinvolte e i risultati attesi

Il progetto coinvolgerà oltre 150 studenti di 5 scuole superiori di Terni: l’ITT Allievi-Sangallo, l’Istituto di Istruzione Tecnico Economico Casagrande Cesi, l’Istituto di Istruzione Superiore Classico e Artistico (IISCA), il Liceo Scientifico Donatelli e il Liceo Scientifico Galilei.

Il risultato finale del progetto è duplice. Da una parte la comunità scolastica di Terni che potrà replicare in futuro l’esercizio anche in altri ambiti (in Trentino FBK lo ha testato anche su processi di comunicazione scientifica e temi sociali), dall’altra FBK continuerà per almeno tre anni il sodalizio con le scuole e con ARPA mettendo a disposizione la propria attività di ricerca sul tema del monitoraggio ambientale.  A tal proposito, il progetto trova da subito un suo ruolo complementare rispetto a progetti professionali già attivi sul territorio curati da ARPA (Rete di Monitoraggio della Qualità dell’aria e Air Selfie 2).

 

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