Ostello Ponte Felcino, De Vincenzi: “Dovute precisazioni”

Niente sgombero ma una verifica dell’utilizzo della struttura

Ostello Ponte Felcino, De Vincenzi: “Dovute precisazioni”

Alcuni degli articoli che hanno dato rilievo all’approvazione dell’OdG titolato “Tutela e valorizzazione della struttura ricettiva a basso costo “Villa Giardino” di Ponte Felcino” non rendono giustizia all’azione politica svolta dai Consiglieri De Vincenzi e Pittola che ha preso avvio da una serie di segnalazioni apparse sui quotidiani nei mesi precedenti lo scorso ottobre 2015.

Fra queste, in particolare, aveva colpito il parere di Stefano Spagnoli, del Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia) apparso su La Nazione del 10 settembre 2015, “Una situazione insostenibile – sostiene lo stesso Spagnoli riferendosi complessivamente alla gestione dei migranti – frutto dell’approssimazione con la quale si trasferiscono i clandestini in lungo e in largo per l’Italia” e ancora “… (nello specifico a Ponte Felcino ndr), una struttura assolutamente non idonea per ospitare persone che farebbero di tutto per non farsi identificare …”.

Ciò premesso e ad onor del vero, l’OdG non è stato pensato per perseguire lo sgombero degli immigrati dalla struttura, quanto piuttosto per verificare l’impiego e la rispondenza degli atti amministrativi di cessione della struttura nel solo e principale interesse della tutela degli interessi del comune e dei cittadini. D’altra parte, l’articolato dispositivo d’impegno per il Sindaco e la Giunta parla chiaro:

  • a verificare il corretto impiego della struttura, le condizioni dello stabile e delle suppellettili, nonché delle modalità di gestione che l’A.I.G. sta attuando dell’immobile e delle zone verdi limitrofe alla struttura, anch’esse di proprietà comunale;
  • a verificare la tipologia di rapporto instaurato fra A.I.G e ARCI in merito all’utilizzazione dei locali dell’ostello;
  • ad individuare tutte le misure necessarie al fine di garantire la manutenzione delle suddette aree verdi onde evitare che la zona di interesse venga sottratta alla popolazione e agli studenti che la utilizzano per studio lasciandola nel degrado;
  • a verificare con la Prefettura e la Questura i protocolli di gestione degli immigrati ed il numero dei soggetti presenti nello stabile;
  • a ripensare, se necessario, sentito il parere delle associazioni dei cittadini di Pontefelcino, la destinazione dell’ostello, riassegnandone la disponibilità alle iniziative aggregative della frazione.

Quindi niente sgombero a “prescindere” ma “una verifica dell’utilizzo della struttura con i cittadini della frazione ed eventualmente un ripensarlo”.

Corre poi l’obbligo sottolineare che l’impegno presupponeva anche il coinvolgimento della Prefettura e della Questura di Perugia circa la verifica della situazione. Se l’OdG sarà approvato in Consiglio Comunale ciò dovrà avvenire ma è certo, per oggi, che, a seguito di convocazione del Presidente Felicioni, la Questura non ha offerto il suo contributo in IV Commissione per meglio aiutare i Consiglieri a comprendere la veridicità dei fatti descritti sui giornali.

Dispiace infine registrare le insinuazioni che sono state mosse di strumentalizzazione politica dell’odg. Nulla di tutto questo, ma se portare all’ordine del giorno problemi segnalati dalla cittadinanza con riscontri di addetti ai lavori significa strumentalizzare, allora si, che siamo ben contenti di esser additati di strumentalizzazione, ricordando che se siamo stati eletti lo siamo stati per svolgere un servizio in favore di tutti i cittadini di Perugia.

Ostello Ponte Felcino

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