Aggredita per crocifisso: a scuola stupore per eco mediatica

Spaccia metadone nel centro storico di Foligno, arrestato dai Carabinieri
Spaccia metadone nel centro storico di Foligno, arrestato dai Carabinieri

“Non vogliamo niente, neanche risarcimenti, se lui chiede scusa a mia figlia siamo pronti anche a perdonarlo, ora però ci sia più vigilanza e attenzione”: ha cercato oggi di stemperare il clamore, anche se ha ribadito la propria versione sulla vicenda, la mamma della dodicenne. Ma il padre del ragazzo parla di una lite tra ragazzi nella quale nulla c’entra la religione.

I genitori della ragazzina hanno sporto stamani formale denuncia nei confronti del ragazzino. Lo si apprende dai carabinieri che indagano sull’episodio.

Per la mamma della ragazzina, unica testimone adulta, il ragazzino nel frangente dell’aggressione ha effettivamente “parlato in arabo, ma in precedenza aveva fatto riferimenti al crocifisso”. La donna, in mattinata, è stata ascoltata dai carabinieri: la famiglia si sarebbe limitata a segnalare l’accaduto, anche se, vista l’entità delle lesioni, nonostante il ragazzino non sia imputabile, l’Arma ha comunque aperto d’ufficio un procedimento, i cui risultati saranno comunicati alla procura presso il tribunale per i minorenni.

Tra le aule dell’istituto della prima periferia cittadina, sia tra gli alunni che tra i docenti, stamani c’era voglia di ridimensionare l’accaduto, definito dai più un litigio tra due bambini, che già nei giorni precedenti avevano avuto qualche screzio. Una versione, questa, confermata dal padre del ragazzino. “Lei l’ha menato e lui ha risposto” ha detto l’uomo, aggiungendo che il figlio “non ha niente contro la religione cattolica” e “non parla italiano”. Tra l’altro, ha spiegato ancora, ogni pomeriggio il ragazzino “va nella chiesa vicino casa e fa i compiti e gioca”. “Lì – ha aggiunto – ci sono mille croci, quindi come fa a dire che uno che porta la croce non lo vuole vedere? Non è possibile”.

“Questo ragazzino – spiega la vicepreside dell’istituto – è arrivato in questa scuola il 27 aprile ed era in Italia da poco. Non parla una parola di italiano, dice al massimo ”ciao”. Come avrebbe fatto a pronunciare quelle parole?”. In tutto l’istituto, tra studenti che hanno assistito all’episodio e personale scolastico, c’è voglia di ridimensionare l’accaduto, definito dai più un litigio tra due bambini, che già nei giorni precedenti avevano avuto qualche screzio.

Stamani nella stessa scuola si sono recati anche i carabinieri, che hanno parlato a lungo con la dirigente
scolastica. Nei confronti del ragazzino, non imputabile, non sono stati comunque presi provvedimenti, anche se sono in corso accertamenti. In classe – in base a quanto si è appreso – è regolarmente entrato il dodicenne, mentre la ragazzina sarebbe ancora a casa.

Intanto, sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Nessuno – ha commentato – costringe chi non è italiano a stare in Italia. Chi non condivide i nostri valori, chi ritiene di stare male nel nostro Paese perché magari non ha la nostra stessa religione, è liberissimo di andare via. Detto questo, bisognerà vedere fino in fondo che è successo”.

2 Commenti

  1. Se si sapesse:

    1) che il crocifisso è un simbolo tardo (decimo secolo) derivante dalla croce ansata egiziana (di almeno 2 millenni antecedente) che è un simbolo fallico, come si evince dall’analisi storica qui:

    http://www.sharedits.net/M-Ebooks-E-2625956-C-5.html

    riportata in maniera chiarissima ed inconfutabile

    2)che è equivalente, per numero di morti provocate, a 100 svastiche naziste (“Storia Criminale del cristianesimo” http://www.sharedits.net/M-Ebooks-E-18-C-50.html )

    3) ma se anche solo si conoscesse il primo comandamento della bibbia, nella versione non edulcorata dai preti
    esodo 20:3-4
    “…Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano…”

    Il crocifisso lo si toglierebbe da dove è, anziché metterlo dove viene rimosso.

    Purtroppo l’ itaglia, compresa la sua scuola pubblica ed i suoi tribunali, essendo in mano al clero, non consente di avere questo minimo di istruzione che sarebbe utilissimo per la propria esistenza e per far cessare il bimillenario inganno dei preti che sopravvive sull’ignoranza indotta nelle nuove generazioni, anche attraverso la scuola!

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