
In Umbria calano i malati di coronavirus, ma non abbassare la guardia
«La curva dei pazienti in Rianimazione si sta appiattendo». A dirlo a La Nazione è il direttore della Sanità regionale, Claudio Dario. «Abbiamo temuto il peggio: le proiezioni della settimana scorsa, con l’andamento esponenziale che si stava verificando, parlavano di cento persone da ricoverare in Terapia intensiva in pochi giorni. Martedì scorso avevamo previsto che i malati in questo reparto raddoppiassero nel giro di due o tre giorni. E invece grazie al lavoro messo in campo dall’inizio della crisi, la situazione è relativamente sotto controllo».
«Non dobbiamo abbassare la guardia. Questi giorni relativamente più calmi, ci consentono di organizzarci al meglio. E questo è un ulteriore piccolo vantaggio».
I ricoverati sono saliti a quota 167 (19 in più di ieri). In terapia intensiva c’è stato un piccolissimo incremento: 44 sono infatti in Rianimazione (uno in più di ieri).
I guariti diventano 8. Le vittime in Umbria restano 19: Dai dati aggiornati alle 8 di ieri mattina sono dunque 710 le persone in Umbria che risultano positive al virus Covid-19: rispetto a martedì i contagi sono 62 in più (mentre lunedì su martedì c’era stato un incremento di 71 contagi).
Tra i casi positivi di ieri ci sarebbero anche tre sanitari del Creo (Centro di Ricerca Emato-Oncologico), un dirigente e due tecnici di laboratorio.
Le persone in osservazione salgono a 2.856, mentre sempre alle 8 di ieri risultavano 2.254 soggetti usciti dall’isolamento. Nel complesso sono stati eseguiti 4.707 tamponi, ben seicento più di ieri.
I pazienti clinicamente guariti dall’infezione prodotta dal virus Covid-19 e non ancora negativizzati all’esito di due tamponi, potranno essere ospitati nella residenza di proprietà della Diocesi di Città di Castello “Villa Muzi.
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