Respinto per pericolosità sociale, alcolista incontrollabile e violento

Respinto per pericolosità sociale, alcolista incontrollabile e violento

Respinto per pericolosità sociale, alcolista incontrollabile e violento

Rifiutata la richiesta di rinnovo per protezione internazionale da parte della Commissione per i rifugiati, è stato respinto anche il rinnovo del permesso di soggiorno da parte dell’Ufficio Immigrazione di Terni, a causa della pericolosità sociale dell’individuo coinvolto.

L’uomo di 36 anni, che era stato segnalato più volte dalla Polizia di Stato ternana per vari reati tra cui estorsione, danneggiamento, violenza privata, atti persecutori e violenza sessuale, nonostante avesse ricevuto assistenza da parte di parrocchie ed associazioni, non aveva una dimora stabile in Italia. La sua dipendenza dall’alcol lo rendeva incontrollabile e la sua violenza, soprattutto negli ultimi tempi, si era concentrata su una donna impiegata in un supermercato, il che aveva portato all’intervento ripetuto della Squadra Volante e alla presentazione di denunce.

Non appena è stato possibile dal punto di vista burocratico, la 3° Sezione – Espulsioni – dell’Ufficio Immigrazione ha avviato la procedura per trattenere l’uomo presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Ponte Galeria, in vista del suo rimpatrio nel suo Paese di origine.

L’individuo in questione aveva presentato una richiesta di rinnovo per protezione internazionale alla Commissione per i rifugiati, ma tale richiesta è stata respinta. Di conseguenza, l’Ufficio Immigrazione di Terni ha preso la decisione di non rinnovare il suo permesso di soggiorno a causa dei suoi comportamenti criminali e della minaccia che rappresentava per la sicurezza pubblica.

Nonostante gli sforzi delle parrocchie e delle associazioni per fornire assistenza e supporto all’uomo, i suoi precedenti penali e la sua condotta violenta hanno portato alla necessità di adottare misure drastiche per garantire la sicurezza della comunità locale. Gli episodi di estorsione, danneggiamento e violenza perpetrati dall’individuo hanno creato un clima di paura e insicurezza tra i residenti.

Le autorità competenti hanno quindi deciso di attivare la procedura di espulsione e di trattenere l’uomo presso il CPR di Ponte Galeria, un centro appositamente designato per il rimpatrio dei cittadini stranieri che si trovano in condizioni irregolari sul territorio italiano.

Questa decisione è stata presa al fine di tutelare la sicurezza pubblica e garantire che l’individuo sia rimpatriato nel suo Paese di origine, dove dovrà rispondere delle sue azioni di fronte alle autorità competenti.

La situazione di questo individuo mette in evidenza la complessità delle questioni legate all’immigrazione e alla gestione dei richiedenti asilo. È fondamentale trovare un equilibrio tra l’offerta di aiuto e protezione a coloro che ne hanno bisogno e la tutela della sicurezza delle comunità ospitanti. In questo caso specifico, la decisione di respingere la richiesta di rinnovo e procedere all’espulsione è stata presa per garantire la sicurezza dei cittadini italiani e mantenere l’ordine pubblico.

Le autorità competenti continueranno a monitorare attentamente la situazione e ad adottare le misure necessarie per affrontare casi simili, al fine di garantire che il sistema di gestione dell’immigrazione sia equo, efficace e rispettoso dei diritti umani.

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