
Carabinieri Tpc recuperano statuetta etrusca in bronzo, era in vendita su Facebook
ICarabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, al seguito del tenente colonnello Guido Barbieri, hanno sequestrato una statuetta in bronzo di epoca etrusca raffigurante un “Guerriero con elmo”. L’opera è stata individuata fra gli annunci di vendita pubblicati sulla pagina di una delle più comuni piattaforme di commercio on-line.L’attività, che ha consentito ai militari dello specializzato Reparto dell’Arma che opera in Umbria di individuare e sequestrare il manufatto di natura archeologica, è il risultato della mirata e costante azione di controllo che viene svolta dai Carabinieri attraverso il monitoraggio periodico delle piattaforme di commercio on-line.
E’ infatti tramite le numerose “piazze virtuali” (Marketplace di Facebook ndr), svincolate dalle rigide regole del mercato ordinario (tracciabilità dei beni e delle transizioni di acquisto) e sempre frequentate da (incauti) appassionati e collezionisti alla ricerca del “Buon affare”, che si possono reperire in vendita oggetti di ogni tipologia, anche di connaturato “Interesse culturale”, che però il più delle volte si rivelano di dubbia qualità o addirittura di illecita provenienza.

Gli investigatori, analizzando i numerosi annunci, si sono imbattuti e posto l’attenzione all’inserzione che indicava una “Statuina in bronzo originale etrusca” corredata di alcune immagini del manufatto che, per tipologia, materiale e fattezza poteva essere riconducibile ad un rinvenimento effettuato sul territorio; ciò confermato anche dal fatto che reperti votivi di analoga caratteristica figurativa sono presenti nelle più importanti collezioni museali locali. Attraverso il nickname è stato possibile individuare l’utente, un cinquantenne incensurato originario e residente nel ternano.
La conseguente ed immediata comunicazione delle risultanze investigative all’Autorità Giudiziaria ha portato all’emissione del decreto di perquisizione e sequestro eseguito nei giorni scorsi presso l’abitazione dell’indagato chiamato a rispondere del reato di ricettazione in relazione all’impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo stato, non tanto per il valore dell’oggetto trovato in suo possesso, quantificato in qualche centinaia di euro, quanto per l’aver posto in commercio un bene culturale costituente, per sua natura, patrimonio indisponibile di proprietà dello stato.
Commenta per primo