Approvata mozione proposta dai gruppi di maggioranza

Con 13 sì (Pd, Upu, SeR), 8 no (Ricci presidente, Forza Italia, Lega nord, Fratelli d'Italia, Movimento 5 stelle)

Lega attacca Leonelli su questione geotermia e Giunta Marini ha già deciso

Approvata mozione proposta dai gruppi di maggioranza. L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato oggi, con 13 sì (Pd, Upu, SeR), 8 no (Ricci presidente, Forza Italia, Lega nord, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle) la mozione predisposta dai gruppi di maggioranza (illustrata in Aula dal capogruppo del Partito democratico, Giacomo Leonelli) che accoglie e condivide le linee programmatiche esposte durante i lavori odierni dalla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini.

GLI INTERVENTI DEL POMERIGGIO, LA REPLICA DELLA PRESIDENTE MARINI. GIUSEPPE BIANCARELLI (UPU): “DIFESA DEL LAVORO E DELL’OCCUPAZIONE. COMBATTERE POVERTÀ DILAGANTE. MENO ATTENZIONE AGLI INDICATORI ECONOMICI E PIÙ ATTENZIONE ALLA GENTE REALE – Qui, dentro quest’Aula hanno svolto la loro attività molti consiglieri che ho avuto il piacere di conoscere. Oggi vorrei stabilire un parallelo con i nostri tempi ed il regionalismo nascente di inizio anni ’70, quando avevamo molto poco, ma anche quando l’economia era in continua crescita. Oggi viviamo una situazione molto preoccupante. Abbiamo molto e dobbiamo difendere ciò che i nostri padri hanno costruito. La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, la povertà, che supera il 10 per cento sono motivo di grande preoccupazione. Il tema dello sviluppo, dei livelli di crescita, dell’uguaglianza, sono questioni centrali sulle quali tutti siamo chiamati ad intervenire. Dobbiamo concentrarci sulla difesa del lavoro, dell’occupazione e sui modelli di sviluppo.

Dobbiamo prevedere gli strumenti necessari per combattere la povertà dilagante che sta attanagliando molte nostre famiglie. Ci sono territori che la crisi la stanno vivendo più di altri, noi siamo chiamati a difendere il livello di benessere Di tutti i cittadini. Una Regione quindi ancorata alle esigenze delle persone con la garanzia di assoluta parità tra i territori che devono avere garantita pari dignità e considerazione. In passato, alcuni territori hanno avuto una attenzione particolare. Serve una forma di riequilibrio per chi è rimasto indietro. Serve una sussidiarietà vera. Il nostro apporto sarà basato su un approccio non ideologico. Noi chiediamo di agire contro i privilegi e le rendite di posizione. Bisogna puntare su una vera semplificazione amministrativa. Dobbiamo dare una svolta significativa alle politiche intraprese fino ad oggi. In ambito socio sanitario bisogna guardare con estrema attenzione alle persone più in difficoltà. Agire contro le liste di attesa che colpiscono principalmente le sacche più deboli della popolazione. Garantire un sostanziale equilibrio tra sanità pubblica e privata. In Umbria 185 mila persone soffrono il problema del reddito con un futuro incerto, angusto e limitato. E purtroppo, l’impoverimento a cui stiamo assistendo non è transitorio, ma strutturale. Per questo l’aggressione deve essere di tipo strutturale e non contingente. Sono consapevole che, ad esempio, il reddito minimo, il reddito di cittadinanza trova nelle forme di copertura un ostacolo insormontabile, ma credo anche che dobbiamo gettare il nostro cuore oltre l’ostacolo, che qualche segnale dobbiamo darlo rispetto a questa situazione di impoverimento. Dobbiamo concentrare una parte degli aiuti importanti che arrivano dall’Unione Europea verso i giovani, verso le imprese innovative, ma dobbiamo farlo in maniera selettiva.

Devono essere indirizzati rapidamente, senza tanta burocrazia, verso i giovani, con l’obiettivo di innescare fenomeni virtuosi. L’ambiente e la salute sono risorse primarie, beni assolutamente non negoziabili. E sull’ambiente la strategia rifiuti zero è la strada maestra sulla quale muoverci. Non pensiamo a nessuna ipotesi di incenerimento e di diversa valorizzazione del rifiuto, perché non ci sono certezze sulle ricadute sulla vita dei cittadini, e la vita dei cittadini è un bene primario. Rimanendo in tema ambientale, ricordo che c’è anche un gasdotto il cui tracciato ha bisogno di essere rivisto poiché interessa anche i nostri territori. Altra questione da affrontare in sinergia con i Comuni è la manutenzione delle strade. La Regione su questo deve svolgere una grande funzione di governo del territorio e di sinergia con essi. Ma parlando di manutenzione del territorio intendo anche il dissesto idrogeologico. Dobbiamo cominciare a pensare che il territorio va salvaguardato, intervenendo in maniera preventiva. In merito alle risorse dell’Unione Europea, per quelle indirette, da tanti anni l’Umbria ha una buona tradizione perché essendo una regione piccola ha una notevole agilità burocratica, sulla ricerca dei finanziamenti diretti dell’Unione Europea, dobbiamo fare invece di più, svolgere azioni vere di governo del territorio. Il prossimo Giubileo rappresenta un evento straordinario che potrebbe dare ossigeno al sistema turistico, ma sarà necessaria una forte azione. Bene il nuovo approccio su una concertazione tematica, diversa, con meno vincoli, anche meno rendite di posizione, però quando si cambia un modello bisogna comunque sempre garantire il livello di intervento, il livello di condivisione degli obiettivi. L’attacco alle rendite, l’attacco alle lobby deve rappresentare un aspetto fondamentale della nostra politica. Come consiglieri regionali sarebbe utile fare un bel giro per l’Umbria, per vedere come vivono tante persone con una pensione sociale di 600 euro, come curano le malattie odontoiatriche che le affliggono. Il mio invito è quello di fare meno attenzione agli indicatori dell’economia e più attenzione alla gente reale”.

ANDREA SMACCHI (PD): “NON LASCIAMO CHE I TAGLI DEL GOVERNO VADANO A LIMITARE IL NOSTRO WELFARE – Una parte delle mie riflessioni le vorrei dedicare al consigliere Liberati, al suo intervento probabilmente legittimo, ma sicuramente duro e soprattutto poco coerente col suo trascorso politico e professionale. Ascoltando le sue parole ho pensato a due personaggi dell’antichità: Marco Porcio Catone, il ‘Censore’, e a S. Paolo, che a un certo punto della sua vita si convertì ‘sulla via di Damasco. Bisognerebbe capire che cosa è successo nella sua vita, dato che per anni lei ha svolto un ruolo (assistente del vice presidente del Consiglio regionale) senza mai avanzare o evidenziare una problematica, che in qualche modo fosse connessa a quel ruolo. Vorrei capire perché adesso, con un ruolo diverso, getta discredito sull’Istituzione, sul ruolo e su tutte quelle forme che sono addirittura delle pagelle. Fare dei collegamenti tra il percorso anche professionale di alcuni assessori e della stessa Presidente e il ruolo che attualmente svolgono mi sembra abbastanza avvilente. Vorrei che mi spiegasse qual è lo spirito, qual è l’obiettivo, e se sono i costi della politica, la legislatura precedente passerà alla storia per la riduzione dei costi della politica. L’obiettivo del precedente mandato è stato un obiettivo coerente con i costi della politica. È stato ridotto il numero dei consiglieri da trenta a venti, gli assessori da otto a cinque, abbiamo eliminato i vitalizi, abbiamo ridotto di 5, 5 milioni di euro i costi del Consiglio regionale. In quest’Aula la priorità è il rispetto della persona, poi viene la politica, ma prima c’è sempre la persona. Qui le regole sono state rispettate, siamo fra le venti regioni italiane, insieme con la Toscana a non avere avuto alcun procedimento da parte della Corte dei Conti. Tornando al programma di legislatura, giusto andare all’attacco. Abbiamo costruito una squadra importante. Questo è un periodo di organizzazione e credo che abbiamo fatto bene a mettere insieme numerose ed importanti deleghe per gli assessori, in questo modo riusciranno ad essere ancora più funzionali e veloci. Per determinati casi non siamo riusciti a dare, per colpa non nostra, delle risposte veloci, immediate, mi riferisco ad esempio al tratto umbro della strada Perugia – Ancona. Avevamo preso l’impegno di aprire l’opera entro il mese di dicembre, ma probabilmente il transito avverrà nei primi mesi del 2016. Ricordo anche una vertenza importante, quella Merloni per la quale è necessario uno sforzo straordinario, come fatto per AST: ad ottobre finisce il primo anno per quanto riguarda la mobilità degli operai ex Merloni, quelli che non sono stati riassunti dalla Jp industries. E l’accordo Merloni serviva a creare prospettive occupazionali. la Regione Umbria ha messo a bilancio delle risorse importanti, ci sono circa 35 milioni tra le due Regioni (Umbria e Marche). Non dobbiamo lasciare queste risorse immobilizzate. Ora c’è bisogno di uno sforzo importante su quel territorio. Milletrecento persone, anche se sfalsate per mobilità, hanno bisogno di risposte, di prospettive. È vero, c’è un calo importante della natalità, che deriva probabilmente da una crisi prolungata, un calo che ci crea amarezza, ma anche preoccupazione. In 40 anni l’indice della natalità è passato da 140 a 40, si sono persi circa 100 punti, dovuti in particolare alla problematica del lavoro, alla situazione economica non soddisfacente, ma anche a scelte personali. Si tratta di un calo troppo importante per garantire una prospettiva anche di sviluppo di determinati territori. È vero, abbiamo utilizzato lo strumento delle aree interne, che in qualche modo dà ossigeno ai territori più marginali, ma alcuni territori, mi riferisco alla Valnerina, all’Alto Chiascio, all’Orvietano, farebbero volentieri a meno di utilizzare strumenti come questi, vorrebbero invece utilizzare strumenti che possano potenziare la crescita, lo sviluppo. Lo stare vicino alle classi più disagiate, ai soggetti più deboli, è stato l’impegno più forte che abbiamo preso in campagna elettorale. Tantissime persone si sono avvicinate a noi, cercando una prospettiva, un aiuto. In molti casi la problematica del lavoro è stata associata alla problematica dell’handicap, dello svantaggio anche fisico che alcune famiglie si trovano a dover fronteggiare. La nostra regione su questo è stata sempre un modello, ed oggi non lasciamo che tagli del Governo centrale possano in qualche modo andare a limitare un welfare che rappresenta per noi un motivo di orgoglio”.

MARIA GRAZIA CARBONARI (Movimento 5 Stelle): “CHI HA SCRITTO QUESTO PROGRAMMA NON VIVE IN UMBRIA. SERVE REDDITO DI CITTADINANZA. Nelle linee programmatiche si ripete che le uniche cause del peggioramento della vita dei cittadini sono dovute alla crisi economica e che, rispetto all’Italia, in Umbria la situazione è migliore. A me non sembra. Mi chiedo se quando avete scritto questo programma avete avuto percezione di cos’è la società civile. Nel programma ci sono termini altisonanti, inglesismi vari, ma non capisco se parliamo dell’Umbria. Chi ha scritto queste pagine forse non vive nella realtà, non conosce i problemi. Ad esempio quelli degli imprenditori schiacciati da troppe tasse, dalla contrazione del credito con le banche che applicano tassi di interesse ai limiti dell’usura. Le ultime statistiche del Fondo Monetario Internazionale mostrano che Umbria è tra le regioni con il più alto tasso bancario o di insolvenze. Nell’ultimo periodo sono fallite 263 aziende, con un aumento del 20 per cento, il doppio della media nazionale. Negli ultimi due anni sono stati persi 4mila 704 posti di lavoro, che si aggiungono ai tanti lavoratori licenziati e quelli che hanno contratti di lavoro precari o stipendi insufficienti. Tutti cittadini che non riescono a condurre quella vita dignitosa che è garantita dall’articolo 36 della nostra Costituzione. Il saldo tra inizi e cessazioni è negativo in tutti i settori, la povertà è quintuplicata negli ultimi anni, la disoccupazione è aumentata: non capisco dove abbiate preso i vostri dati. Elogiate il Jobs act, ma in realtà non crea lavoro, ma fa riassumere chi lo ha perso. Il progetto garanzia giovani sbandierato dai giornali è bello sulla carta, ma poi il pagamento avviene con mesi di ritardo e con mille problemi. In Umbria abbiamo 240 agenzie formative, cosa positiva per la Marini. Io lo reputo un problema: preferirei investire sul progetto più che sulle agenzie. Metteremo la nostra lente di ingrandimento su questo problema. Anche per l’agricoltura enunciate progetti e auspici, con molti obiettivi che a me sembrano difficilmente conciliabili. Sembrano slogan, aspetto di vedere come verranno realizzati. La presidente va spesso a Bruxelles: sarebbe opportuno insistesse per la tutela delle eccellenze. Citate il programma dell’olio d’oliva, eppure è uno dei prodotti che viene artefatto, anche da noti produttori umbri. La normativa europea in Italia spesso consente queste frodi legalizzate. Sulla tutela dell’ambiente condividiamo gli auspici del programma e apprezziamo la sincerità nel dire che ci sono pochi fondi. Noi sosteniamo il progetto rifiuti zero che possiamo raggiungere, visto che San Francisco l’ha fatto ed è grande più o meno come l’Umbria. Non servono i termovalorizzatori che creano problemi come a Terni, che è una delle aree più inquinate d’Italia, dove c’è un tasso di mortalità per neoplasie tra i più alti. È un’emergenza che non menzionate nel vostro programma. Vi chiedo se c’è la volontà di fare qualcosa per ridurre le emissioni e per chiudere l’inceneritore di Terni. Anche per la tutela della salute nel programma ci sono tanti progetti, con frasi ad effetto che trasmettono quasi un senso di efficienza. Ma poi tocchiamo con mano quello che ci circonda, di un sistema sanitario che è scadente e in continuo deterioramento. La nostra sanità regionale è lontana dall’eccellenza che voi decantate. L’Umbria è la regione italiana con minori posti letto per abitante, seconda solo alla Campania; la spesa è ridotta con un taglio pari a tre volte la media nazionale; la spesa corrente è aumentata. II servizio purtroppo peggiora, così come la qualità dei servizi, le liste di attesa aumentano. È questa la gestione di cui tanto vi vantate? I vostri compagni del governo nazionale stanno preparando nuovi tagli. Presidente Marini perché non intervenite? Anche sul welfare usate slogan pubblicitari con belle parole, ma non siamo riusciti a capire cosa volete fare. Il M5S ha presentato la proposta per istituire il reddito di cittadinanza, che non è assistenzialismo, ma una misura efficace e dignitosa per responsabilizzare le persone, e con benefici sull’economia locale e sui cittadini umbri. Darebbe a migliaia di persone la tranquillità per il futuro. Dal 2005 al 2011 l’Umbria è la peggiore regione per andamento del Prodotto Interno Lordo. Altre regioni hanno approvato il reddito di cittadinanza anche grazie al voto dei consiglieri del Pd. Qualcuno ha parlato di casa di vetro. Io non la vedo, soprattutto quando leggo la relazione della Corte dei Conti che dice che in questa regione non è possibile fare accertamenti perché non gli e stato concesso l’utilizzo delle banche dati. Tutti i cittadini hanno il diritto di poter controllare, questa è la trasparenza. Tutte le partecipate sono in perdita: andremo a verificare. Quando sento dire che non ci sono le risorse per il reddito di cittadinanza non ci credo. La corruzione si combatte con la trasparenza: gli affari illeciti preferiscono il buio e non amano la luce e la trasparenza”.

ATTILIO SOLINAS (Partito Democratico): “SÌ A LEGISLATURA DI ATTACCO. È IL MOMENTO DI ATTUARE LE RIFORME. PRIORITARIO IL RILANCIO DELL’ECONOMIA. Sostengo convintamente le linee programmatiche della presidente Marini. Mi piace la legislatura all’attacco e l’approccio pragmatico. Ho seguito con attenzione le riforme predisposte nella passata legislatura, a partire da quelle sanitarie che sono serie e puntuali. Ora è il momento di realizzare queste riforme, di attuarle in tutti gli ambiti. La priorità è il rilancio dell’economia. C’è la volontà di farlo. L’Umbria è sempre stata efficace nell’ottenere finanziamenti europei. Ora è cruciale applicare la meritocrazia, assegnando questi fondi alle aziende che realmente possono creare sviluppo e posti lavoro, e che sono in grado di confrontarsi veramente con la globalizzazione. Non servono i finanziamenti a pioggia. È cruciale la verifica dell’efficacia di quanto assegnato, soprattutto in termini di produzione economica e occupazionale. Tutti i cittadini vogliono vedere risultati in termini di riattivazione dell’economia e del mercato del lavoro. In ambito sanitario ci sono realtà carenti. Dobbiamo fare molto per migliorare i servizi ai cittadini. L’assessore Barberini è partito bene, noi lo sosterremo anche con l’attività della Terza commissione. L’alta specializzazione è importante: non possiamo pensare che le nostre strutture debbano essere buone solo per gli umbri. Dobbiamo potenziare la ricerca e le eccellenze per attrarre persone anche da fuori regione. Concludo con il lago Trasimeno, che è un gioiello che deve avere attenzione all’interno della vocazione turistica dell’Umbria. Il piano per il Trasimeno deve essere portato avanti e potenziato, lavorando di concerto con i sindaci del lago per dare a questa realtà la giusta dignità e attrattività. Il Trasimeno è una priorità”.

GIACOMO LEONELLI (PD) “IL PD ACCETTA LA SFIDA DI UN’UMBRIA DI QUALITÀ, CHE ACCANTONA DIRIGISMO E ASSISTENZIALISMO. VOGLIAMO VINCERE LA SCOMMESSA DEL FUTURO – Ringrazio Liberati che ci ha informato sulla situazione dei nostri assessori sottraendo ben tredici minuti del suo intervento alla valutazione del Programma. La fiducia dei cittadini è diminuita verso le istituzioni anche perché spesso la politica è stata delegata ai ‘professionisti’. Il documento della presidente contiene obiettivi interessanti. Vi è una fotografia realistica della situazione regionale, vi sono indicate le criticità ma non sono da ignorare anche le piccole luci che indicano la fine del tunnel della crisi economica e sociale, che è stata devastante. Un attacco che ha visto la contrazione dell’offerta del pubblico impiego e della realtà industriale tradizionale, con gravi danni a un tessuto economico di piccole e medie imprese, spesso impreparate alla competizione globale e abituate a contare sulla domanda interna. Nella relazione si indicano cinque pilastri: economia e lavoro, risorsa Umbria, ambiente e territorio, tutela della salute e coesione sociale, infrastrutture e trasporti, e riforme. Questi 5 punti centrali ci convincono molto, insieme all’accantonamento degli altri due costituiti da dirigismo e assistenzialismo. L’idea è di una Regione che esce da certe contraddizioni del proprio sistema economico e che con rigore indirizza risorse e investimenti solo ove vi sia la reale capacità di sviluppo. C’è una larga fetta di comunità regionale, in particolare quella più giovane, che vuole solo giocare a viso aperto le proprie carte con pari dignità e pari condizioni di partenza. Ci convince che una parte di quella sfida sulla qualità si possa giocare sulla capacità di essere partner affidabile di chi merita e ci convince non solo in un’ottica di sviluppo del territorio, ma anche nel rafforzamento del rapporto di fiducia tra energie del territorio e Istituzioni. Occorre lavorare sulla moltiplicazione delle opportunità, a cominciare dall’internazionalizzazione, che dovrà essere la stella polare di tutte le politiche regionali, senza limitarne appunto la portata unicamente ai settori tradizionali. Necessario puntare sul potenziamento delle infrastrutture, con progetti, tempi e risorse certe, da realizzare entro il 2020. La scommessa della maggioranza sulla qualità passa anche attraverso le politiche della salute e del welfare, fuori da logiche assistenziali per realizzare una reale equità. La contrazione spesa pubblica fa emergere delle nuove povertà, imponendoci di progettare servizi alla persona, di rafforzare quelli dell’infanzia, della disabilità e della non autosufficienza, per riorganizzare riorganizza la ‘Regione della salute’. Siamo pronti a realizzare politiche di sostegno alle famiglie, senza steccati e ideologismi. Il Pd sarà motore dell’azione riformatrice della maggioranza. Il nostro Paese è bloccato da oltre venti anni, un blocco che si sta sciogliendo grazie all’azione del governo Renzi che sta intervenendo con riforme su mercato del lavoro, scuola, assetti costituzione e assetti istituzionali. Rispetto a ciò occorre che anche noi, in autonomia, proseguiamo nei percorsi riformatori avviati, lanciandone di nuovi per completare l’assetto istituzionale endoregionale: un ente, una funzione, una responsabilità. Questi i punti cardine da seguire, individuando metodi di misurazione dell’efficacia, con trasparenza e rigore, per restituire funzionalità alla PA e fiducia ai cittadini. Ci è piaciuto lo slancio che traspare nei contenuti del programma, necessario per coniugare qualità e prontezza di risposta ai bisogni. La maggioranza ha due strade: o autosufficienza o confronto. Ma vogliamo vincere la scommessa del futuro e privilegeremo la seconda. Lo faremo però stando sui contenuti, chiudendo le porte a qualsiasi suggestione istintiva per recuperare qualche titolo di giornale in più, e soprattutto senza rinunciare, anzi, rafforzando quella vocazione europea che può fare di una piccola Regione come la nostra un modello di governance imperniato su efficienza, sobrietà e trasparenza”.

VALERIO MANCINI (LEGANORD) “RIPROPOSTI GLI OBIETTIVI ENUNCIATI DALLA MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA DI 5 ANNI FA E NON RAGGIUNTI. SICUREZZA È PROBLEMA SOTTOVALUTATO – La sicurezza è un problema che i cittadini pongono in maniera forte. L’Immigrazione non è considerata da noi come disvalore, ma lo è la clandestinità. Il nostro intento non è polemico ma collaborativo. I fatti di Terni, con l’omicidio di quel giovane ad opera di una persona che non doveva stare nel nostro paese sono emblematici. Gli obiettivi enunciati dalla maggioranza di centrosinistra di 5 anni fa non sono stati raggiunti. Sulla questione infrastrutturale poniamo il problema della strada E45 che va messa in sicurezza e valorizzata, ma non trasformata in autostrada, perché è un’opera che racconta la nostra storia sociale e economica. Sarebbe inoltre anche un danno ambientale la sua trasformazione in autostrada. Tra le opere incomplete non si può non citare la galleria della Guinza, che non è stata ancora aperta alla circolazione. E’ grave il deficit di manutenzione delle infrastrutture stradali: non c’è programmazione degli interventi, occorre perciò trovare risorse per sistemare strade e collegamenti, la cui mancanza è da addebitare al governo nazionale. Le famiglie sono penalizzate anche a causa dei regolamenti di accesso accessi ai servizi come ad esempio a quelli per l’edilizia popolare: case popolari che hanno penalizzato famiglie e cittadini italiani a favore di immigrati. Un vulnus legislativo da sanare per modificare risultati delle assegnazioni. Acqua e ambiente rappresentano una ricchezza per la nostra regione: attenzione quindi agli appetiti di qualcuno sulle risorse idriche, attenzione a tutelare e sviluppare questo patrimonio. Occorre puntare sulle fonti energetiche alternative e sostenibili. Attenzione anche alla qualità delle produzioni agroalimentari, per le quali occorre maggiore impegno per tutela e difesa produzioni locali. Sulla sanità occorre agire sulle liste di attesa che rappresentano un grande problema su intervenire con decisione”.

CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “NON NASCONDERE LE CRITICITÀ, MA ESSERE CONSAPEVOLI DEI PUNTI DI FORZA – A differenza di altri, che per la prima volta siedono in questa Assemblea, noi in questi anni abbiamo avuto modo di conoscere le vicende complesse di questa regione. Di conoscere le ‘punte di freccia’, quelle aziende che operano in settori diversi, ma che hanno dimostrato di saper andare contro corrente durante la crisi. Con capacità di innovazione e ricerca, di internazionalizzazione, oggi rappresentano dei motori per la ripresa. Non dobbiamo nascondere le criticità, ma essere consapevoli dei punti di forza, per indirizzare bene le risorse di cui disponiamo per alcune politiche pubbliche. La Commissione europea ci ha assegnato fondi importanti perché abbiamo costruito proposte adeguate per il Psr e la politica di coesione. Siamo tra le poche Regioni che hanno ottenuto anche quest’anno la parifica piena da parte della Corte dei conti. Abbiamo sempre rispettato il patto di stabilità interno. Abbiamo sempre utilizzato la capacità di indebitamento per fare investimento (quindi per la crescita e la qualificazione della rete dei servizi). Non abbiamo mai acceduto alle anticipazioni di tesoreria. Non siamo mai stati sottoposti ai piani di rientro per i fondi della sanità, come invece è avvenuto per Regioni simbolo del centrodestra che hanno portato la sanità al dissesto. La Corte dei conti non ha mai rilevato criticità. La consistenza del patrimonio non deve essere aggiornata ogni anno, perché non avrebbe senso. Su welfare e famiglia: noi abbiamo difeso il sistema, anche sostenendo quegli enti locali, retti dal centrodestra, che non hanno saputo fare interventi sostenibili. L’invecchiamento della popolazione è un indicatore di benessere sociale, non una accezione negativa, ma la dimostrazione di un buon sistema di welfare. Solo due Regioni hanno la legge sulla famiglia, entrambe guidate dal Pd e dal centrosinistra. Sui rifiuti, per la prima volta, c’è una proposta concreta: abbiamo una media regionale del 55 percento di raccolta differenziata e c’è stato un lavoro straordinario sulla riduzione dei rifiuti.

Solo le azioni concrete fatte hanno reso possibile di evitare la costruzione di un inceneritore. Serve la collaborazione dei Comuni per puntare davvero ai ‘rifiuti zero’. Abbiamo una legge regionale sulla sicurezza che viene finanziata ogni anno con fondi regionali. La città di Perugia ha un presidio nel centro storico perché la Regione ha finanziato i relativi costi. Così come è successo per il reparto attivato presso la questura. Necessario rendere meno marginali i quartieri, evitare ghettizzazioni che incrementano i problemi di sicurezza. Va separato chi vuole vivere in questa comunità da chi invece pensa di poter vivere di attività criminali. A questo proposito spero che l’Assemblea si doti di nuovo della Commissione di inchiesta sulle infiltrazioni criminali, questione delicata per alcune attività economiche e produttive rilevanti. Il processo di riforma è stato portato avanti: sono state unificate e accorpate società; la centrale regionale degli acquisti esiste e riguarda le aziende ospedaliere che acquistano per tutto il sistema sanitario (la Cras verrà potenziata e dotata di personale delle Province). Sulle consulenze: la Regione spendeva 1,8 milioni di euro e ora ne spende 1,2, su un bilancio di oltre 2 miliardi. Lì dietro c’è una aliquota di personale precario: nel rispetto delle regole cercheremo di non far perdere il posto di lavoro a queste persone, che operano nei centri dell’impiego e in altri snodi importanti. Ogni anno la sanità regionale gestisce 80 milioni di prestazioni, ci lavorano 12mila persone. I posti letto sono bassi rispetto alla popolazione e questo è un indicatore di efficienza. Il modello non sono i piccoli ospedali, che devono svolgere funzioni territoriali integrate con quelli grandi. Funzioni che rispondano ai bisogni di salute della popolazione. Sul privato, abbiamo lavorato in accordo e collaborazione con le strutture private, nei limiti del riparto del fondo sanitario: un totale di circa 41 milioni di euro. Il sistema sanitario serve a dare salute e non a fare mercato. Su E45 ed E78 spero che presto potremo definire una nuova tabella di marcia con il Governo nazionale, per strutture che servono non solo alla mobilità interna ma a tutto il paese. Abbiamo lavorato molto sulla Terni-Orte, anche se gran parte di quella infrastruttura compete alla Regione Lazio. È un onore per il Governo regionale che gli assessori svolgano un lavoro e una professione. Molti di loro hanno un reddito maggiore di quanto non sia l’indennità che viene percepita. Gestire 2,5 miliardi di bilancio, il sistema sanitario, l’ambiente di una Regione: si tratta di responsabilità importante. Ci sono stati i controlli della Corte dei conti, con cui abbiamo collaborato. Siamo stati noi a condurre la battaglia per la riduzione delle indennità, che in altre Regioni erano più alte. Sui fondi europei abbiamo fatto un accordo con la Guardia di finanza per rendere trasparenti i flussi verso i destinatari finali. Così come ci siamo raccordati con i Nas per accertare la correttezza dei comportamenti nel sistema sanitario”.

DICHIARAZIONI DI VOTO. CLAUDIO RICCI (Portavoce centrodestra e liste civiche): “VOTEREMO CONTRO LA MOZIONE. DISPONIBILI AL CONFRONTO SU OGNI ASPETTO. Nessun consigliere può o vuole dare lezioni. Ogni consigliere pone il meglio di sé in questa Aula, arriva adeguatamente preparato ed esprime una sua opinione che come tale deve essere rispettata, in maniera sacra. Non posso sentire la presidente della Giunta che dice che qualcuno di noi deve studiare o arrivare più preparato. Accetto volentieri la parola ‘confronto’ usata dal capogruppo del Pd ma nel rispetto reciproco, per costruire i migliori progetti per l’Umbria. Se la Banca d’Italia dice che il Pil dell’Umbria è diminuito più della media italiana non è colpa dei consiglieri di opposizione. È un fatto. Questo rende la nostra regione più fragile. Così come è un dato che la raccolta differenziata è stata implementata in questi anni ma il cittadino e le imprese si vedono arrivare la tassa dei rifiuti sempre più alta. Stessa cosa per quanto riguarda i nostri giovani che vanno fuori regione: qualche giorno fa è stato pubblicato un grafico sul tasso migratorio e l’Umbria ha un tasso negativo come le regioni del sud Italia. Un dato che deve far riflettere l’Assemblea”.

ANDREA LIBERATI (Movimento 5 Stelle): “VOTEREMO CONTRO. Le tematiche sollevate non erano poco rilevanti ma si tratta di un approccio nuovo necessario in merito al rischio di conflitti di interessi potenziali o in essere. Perché di conflitti d’interesse si è parlato poco in passato. Fa parte di una sana dialettica che serve a crescere. Per quanto riguarda i documenti che noi chiediamo: se non ci sono problemi non capisco perché non ce li avete dati. Ci sono stati mandati solo i titoli. Abbiamo chiesto i testi. E qui rimaniamo fino a che non arrivano questi documenti o la promessa che ci saranno inviati nel giro di 24 ore. C’è un popolo che attende trasparenza e quindi io pretendo trasparenza da voi”.

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